Frangean la biada con rumor di croste
Il primo blog favorevole al controllo delle nascite nello Stato Vaticano.
domenica 8 luglio 2012
I don't want live on this planet anymore
Congresso dei sostenitori del Disegno Intelligente.
-Ehi che si dice di nuovo nel disegno intelligente?
-Beh niente, è già tutto perfetto.
-Ah già. Qualche nuova teoria?
-Non serve. Abbiamo già una teoria che chiarisce tutto l'universo.
-Ah già. Qualche esperimento interessante di recente? Qualche nuovo calcolo?
-Beh no. Ma in effetti non ne abbiamo mai fatti.
-Vero. L'architetto si è visto?
-No. Facciamo qualche trucchetto di logica?
-Eddai! Spara.
Anna è più alta di Giulia, e Chiara è più bassa di Anna. Quali delle seguenti affermazioni è più corretta?
Chiara è più alta di Giulia
Nessuna
Chiara è più bassa di Giulia
Chiara è alta come Giulia
-Nessuna.
-Bravissimo! In questo modo abbiamo dimostrato scientificamente, che la materia non è fatta di stringhe, ma di fagioli di complessità irriducibile.
-Evvai. Scrivo subito una serie di articoli da inviare a Donna Moderna e Cioè, in cui diciamo che Einstein si sbagliava e Hawking pure.
-Chiaro! Non sono mai stato d'accordo con loro. Quella non è scienza. Tsè.
-Ahahahahah. Fanculo fisica quantistica. Adesso che abbiamo risolto tutto poi. Non c'è neanche bisogno che nessuno la studi più.
-Come la Biologia.
-Esatto. Appena abbiamo tempo dobbiamo sistemare i Chimici. Dimostreremo che le leggi di Lavoisier sono piene di errori di forma e prove incomplete. Se tu mangi un chilo di carne, non è mai stato osservato che fai un chilo esatto di merda. Tutto sbagliato.
-Si però li sistemiamo domani. Ora ho voglia di svagarmi.
-Andiamo con Zichichi a pisciare sulla tomba di Darwin?
martedì 7 febbraio 2012
My anxieties have anxieties
-Ok allora la scadenza è per il 15 Marzo, ce la facciamo?
- 28 Marzo.. Oggi è il 7 Febbraio, ma certo che ce la facciamo.
- Ok... Sicura?
-Certo che sono sicura. Non andare in ansia. Per favore.
-No è che sono fatto così. Sono un po' ansioso.
- Si me ne rendo conto, ma stai tranquillo. Non rompere i coglioni un mese prima. Ti dico che ce la facciamo
- Ce la facciamo?
-SI!
-Ok, allora mi tranquillizzo.
-Bravo.
-Quando cominciamo a lavorare?
-Oddio allora insisti. Ti ho detto che c'è tempo stai tranquillo. Non puoi andare in ansia un mese prima!
-E da quando posso andare in ansia allora?
-Come?
-Da che periodo che posso andare in ansia. Dammi una data su.
-....
-....
-....
-....
- Bah, facciamo che dal primo Marzo puoi andare in ansia.
- Grazie.
-Prego.
-Oddio è così presto.
-...
-...
-...
-...
-...
- E poi perché dovrei andare in ansia dal primo Marzo?
- Tu hai detto che volevi una data per andare in ansia. E te l'ho data.
-Ma avresti potuto dirmi di non andare mai in ansia, che non c'era motivo dato che ce l'avremmo fatta sicuramente con largo anticipo.
-Va bene te lo dico ora.
- MA ORA NON CI CREDO!
-...
-...
-...
-E poi vado in ansia perché tu in realtà pensi che non potremmo farcela, e lo stai pensando ora e vai in ansia, ma vuoi tranquillizzarmi, ma io non mi tranquillizzo perché sento la tua ansia, la sento trasudare e salire in alto prendere forma posarsi sulle mie spalle e crescere e crescere e duplicarsi per gemmazione e creare una piccola ansietta, che il padre se la mette sotto braccio ed indica la mia triste figura da ansioso e le dice:" guarda, un giorno tutto questo sarà tuo."
-...
-...
-...
-Potresti mettere giù quella mazza per favore?
- 28 Marzo.. Oggi è il 7 Febbraio, ma certo che ce la facciamo.
- Ok... Sicura?
-Certo che sono sicura. Non andare in ansia. Per favore.
-No è che sono fatto così. Sono un po' ansioso.
- Si me ne rendo conto, ma stai tranquillo. Non rompere i coglioni un mese prima. Ti dico che ce la facciamo
- Ce la facciamo?
-SI!
-Ok, allora mi tranquillizzo.
-Bravo.
-Quando cominciamo a lavorare?
-Oddio allora insisti. Ti ho detto che c'è tempo stai tranquillo. Non puoi andare in ansia un mese prima!
-E da quando posso andare in ansia allora?
-Come?
-Da che periodo che posso andare in ansia. Dammi una data su.
-....
-....
-....
-....
- Bah, facciamo che dal primo Marzo puoi andare in ansia.
- Grazie.
-Prego.
-Oddio è così presto.
-...
-...
-...
-...
-...
- E poi perché dovrei andare in ansia dal primo Marzo?
- Tu hai detto che volevi una data per andare in ansia. E te l'ho data.
-Ma avresti potuto dirmi di non andare mai in ansia, che non c'era motivo dato che ce l'avremmo fatta sicuramente con largo anticipo.
-Va bene te lo dico ora.
- MA ORA NON CI CREDO!
-...
-...
-...
-E poi vado in ansia perché tu in realtà pensi che non potremmo farcela, e lo stai pensando ora e vai in ansia, ma vuoi tranquillizzarmi, ma io non mi tranquillizzo perché sento la tua ansia, la sento trasudare e salire in alto prendere forma posarsi sulle mie spalle e crescere e crescere e duplicarsi per gemmazione e creare una piccola ansietta, che il padre se la mette sotto braccio ed indica la mia triste figura da ansioso e le dice:" guarda, un giorno tutto questo sarà tuo."
-...
-...
-...
-Potresti mettere giù quella mazza per favore?
sabato 14 maggio 2011
Io diventerò uno scrittore famoso (prove tecniche di bestseller)
Ritorno a scrivere dopo mesi di silenzio. Ho smesso di scrivere perché non riuscivo a scrivere come volevo, perché uno dei miei grandi difetti è volere tutto e subito senza sforzo, senza esercizio. Non credo nel talento, le doti innate sono una cazzata bella e buona, detta da quelli che non fanno un cazzo nella vita per giustificare i loro patetici fallimenti, i loro pochi sforzi. Io so che invece esistono solamente tre cose : ambizione, volontà, pigrizia. A me è capitata l'ultima : non riuscivo a suonare il basso come Pastorius e ho mollato il gruppo ; non riuscivo a recitare come Servillo e ho mollato il teatro; non riuscivo a scopare come Rocco Siffredi, ma continuo a provarci (in questo campo ho una certa volontà). Ma ho deciso di cambiare, di migliorare, di non abbandonarmi più all'ozio, all'autocompiacimento. Ho deciso di riprendere a scrivere, perché ho un sogno adesso, un sogno che coltivo fin da quando mi sono alzato ieri mattina a mezzogiorno. Ieri, mentre Salvador, il mio cameriere argentino che mio nonno ebbe in dono da Giovanni Paolo II appena tornato dall'Argentina mi lavava i denti, io ero come colto da un senso di malessere, qualcosa che mi bucava corpo e mente e pensavo e ripensavo e dentro di me qualcosa saliva, qualcosa prepotentemente risaliva 11 metri di budella attorcigliate, attraversava uno stomaco ancora mezzo pieno bi birra dalla sera prima, scalava un ripidissimo esofago e poi via fuori dalla bocca mettendoci solo un attimo per attraversare faringe e laringe, esplodendo in un rutto 4° della scala Richter, che ha scaraventato Salvadore contro lo specchio, mandandolo in mille scheggie. Allora lì ho capito quello che dovevo fare, ciò che sarei diventato. "PACO DA OGGI HAI DAVANTI A TE UNO SCRITTORE. IO DIVENTERÓ UNO SCRITTORE IMPORTANTE E SCRIVERÓ DECINE DI LIBRI CHE VENDERANNO MILIONI DI COPIE. PASSERÓ PER LE STRADE E LA GENTE MI INDICHERÁ E MI FARÁ LE FOTO E FARANNO A GARA PER INVITARMI A CENA E OFFRIRMI CAFFE E LE RAGAZZE SI STRACCERANNO I CAPELLI TRA DI LORO PER UN MIO SGUARDO, UN MIO CENNO, PER AVERE UN MIO VERSO D'AMORE. E MI INVITERANNO NEI MIGLIORI SALOTTI E ALLIETERÓ LE CENE COI MIEI RACCONTI E TUTTI PENDERANNO DALLE MIE LABBRA E FARANNO CENNI DI APPROVAZIONE E MI STIMERANNO. DIVENTERÓ UNO SCRITTORE FAMOSO, SALVADOR. TU SARAI AL MIO FIANCO, FEDELE SERVITORE? SARAI IL MIO SANCHO?"
"Non vedo mia moglie da 37 anni" ha risposto lui. Ho deciso di prendere questa risposta sibillina come un sì e come segno di buon augurio e ho cominciato a scrivere il mio primo libro immortale.
"Non vedo mia moglie da 37 anni" ha risposto lui. Ho deciso di prendere questa risposta sibillina come un sì e come segno di buon augurio e ho cominciato a scrivere il mio primo libro immortale.
Ho cominciato stamattina a scrivere il mio libro. Mi sono seduto alla scrivania su cui ho sistemato: il mio fedele portatile, un dizionario di Italiano e uno di sinonimo e contrari, una grossa tazza di caffè nero fumante, un sigaro cubano, una penna e fogli bianchi. Ho attaccato alla parete di fronte un grosso poster b/n di Snoopy alla macchina da scrivere, come mio angelo custode, e come sottofondo musicale musica classica, captata alla radio, come faceva Buko. Finiti i preparativi mi sono seduto, ho accostato la sedia alla scrivania, ho schioccato le dita, ho chinato la testa sul computer e ho lasciato che la magia prendesse forma di caratteri Trebouchet neri su sfondo bianco leggermente illuminato del mio Acer Aspire 5740G.
Dopo 5 minuti già guardavo un porno su Internet. Mi ero annoiato. Non avevo idee. Il maledetto blocco dello scrittore mi aveva colpito, prima ancora che potessi stampare dei bigliettini da visita con su scritto "Ibrido di risonanza- Scrittore di successo". La frustrazione per la visione della pagina perennemente bianca mi dava un senso di impotenza. Allora ho cominciato a scrivere delle cose tipo "uahihijgfhijrhgijhsgjhg ghdgshjfdjhkjdfjdiujiutijlkjgjgjgjdljgfdgkjhdkjhgjhgfjghfjhgkjfhgkjhfgkjhjfhughfuhgghkfdh", ed ho riempito in questo modo 24 pagine carattere 14 interlinea 1,5 e mi sono sentito leggermente meglio, ma sapevo che era solo un placebo. Mi servivano urgentemente idee e un progetto. Cosa potevo scrivere? Un romanzo, una serie di racconti? Poesie? Una biografia di qualche personaggio famoso? La mancanza di idee mi stava consumando ad una velocità impressionante, quando finalmente l'illuminazione. Perché concentrarmi sulla trama, sui personaggi, sull'ambientazione, quando ci sono tante altre cose da fare prima della stesura di un bestseller? La cosa che si legge per prima di un libro è la quarta di copertina, ed è in base alla quarta di copertina che spesso si decide di comprare un libro o lasciarlo a prendere polvere lì dov'è. E una quarta di copertina di solito è composta da una biografia dell'autore e una breve sinossi dell'opera. La cosa importante è che sia decisamente accattivante e vendibile, e questo potevo farlo. "La mia vita la conosco, e per quanto riguarda la trama basta mantenersi un po' sul vago" ho affermato glorioso e mi sono rimesso a scrivere e stavolta, finalmente, l'incantesimo si è compiuto.
Romanzo: "Ancora senza titolo"
Prova di quarta di copertina 1: Ibrido di Risonanza nasce non senza un po' di riluttanza nel 1987 a Maddaloni (CE) paese che non sapeva ancora di aver dato i natali a cotanto genio letterario e pertanto Ibrido decide di trasferirsi ad Acerra, paese che aveva già ospitato un illustre personaggio come Oscar Wilde (controllare questa notizia). Fin dall'infanzia mostra il suo carattere pensoso e riflessivo stando intere giornate a dormire intensamente sognando di discutere del senso della vita in qualche bar. Il suo talento per la scrittura vien fuori prestissimo e coincide con la scoperta per l'odio verso qualunque tipo di potere: a 10 anni all'oratorio, rimproverato da una suora per non aver finito tutti i broccoli che aveva per merenda, scrive sul muro della Chiesa con una bomboletta spray "Fanculo i brocoli, volio il gelato strozi". La sua prima opera, che già mostra quella che sarà una delle sue peculiarità da scrittore famoso, la dislessia, ottiene pareri discordanti all'interno della comunità, prevalentemente agreste e filobroccoliana, di Acerra. La storia finisce con la condanna di Ibrido a 13 anni di riformatorio a pulire broccoli e rape. In riformatorio si fa le ossa come scrittore, passando le giornate a scrivere lettere d'amore a ragazze per conto di altri incarcerati, e romanzi porno che vende la domenica in chiesa agli allievi del seminario del paese. Scontata la sua pena, esce di prigione e fa una cosa che non faceva da 13 lunghissimi anni di prigionia : una doccia. Dopodiché compra una macchina da scrivere usata e verga (lo capiranno o è troppo alto come termine?) le più belle pagine che la letteratura italiana ricordi. Adesso è in attesa che compriate il suo libro, altrimenti non si lava per 13 anni e poi si invita a mangiare a casa vostra.
(ora si è fatto tardi e devo giocare ai ricci. ricordarsi di inserire sinossi libro. Ah ricordarsi anche di scriverlo).
domenica 21 novembre 2010
Ottimistiche riflessioni domenicali
Una delle cose migliori della vita è che in fondo niente viene per nuocere, ma bisogna essere fottuti ottimisti per capirlo. Cioè se ci si trova in un momento positivo, questo non può che derivare dai momenti passati e ciò significa che sono stati momenti positivi. Qualora non siano stati positivi, vuol dire che sono state situazioni negative, da cui però si è tratto il meglio e si è arrivati al punto in cui si è ora, quindi vuol dire che sono state in fondo situazioni positive. Lo so, sono un ottimista terribile, da far venire il nervoso per tanta ingenuità. Ma se penso al passato, non posso negare che alcune delle persone che oggi fanno parte della mia vita le ho conosciute grazie ad altre persone che nello stesso momento mi facevano soffrire. Quindi ora come ora non posso che essere grato a quelle che mi facevano soffrire, perché mi hanno fatto dei regali che non possono nemmeno immaginare. Per una in particolare, "ci vorrebbe una statua". Non sto scherzando, certe volte lo penso davvero. Non so portare rancore, sono una persona stupida, trovo la positività in tutto. E ciò è la mia croce e allo stesso tempo la mia salvezza.
martedì 16 novembre 2010
Riflessioni sulla mediocritas
Ciuang-tse, il filosofo taoista,dovendo un giorno andare a trovare un suo zio, doveva attraversare un grande bosco. Ad un certo punto, siccome si era stancato si mise a riposare sotto una grande quercia secolare. Non erano passati nemmeno dieci minuti che arrivarono dei taglialegna che si misero a tagliare alcuni alberi di pioppo che stavano davanti alla quercia. Mentre i taglialegna erano intenti nel loro lavoro la quercia disse a Ciuang : " Ciuang come vedi, sono venuti a tagliare gli alberi più inutili e tu da questo puoi capire perché ci ho messo 500 anni a far diventare inutile il mio legno". Ciuang riprese il viaggio e pensò che appena tornato a casa avrebbe dovuto scrivere un libro sull'utilità dell'inutile. Nel frattempo era giunto dallo zio e questi fu così contento nel vederlo che ordinò che fosse ammazzata un'oca per festeggiare degnamente. Un servo chiese allora allo zio se dovesse ammazzare l'oca che stava covando le uova, oppure quella che di uova non ne faceva più. Ovviamente lo zio disse di ammazzare l'oca più inutile e fu così che Ciuang-tse, per tornarsene a casa, prese il sentiero di mezzo.
lunedì 18 ottobre 2010
Il fanatismo è per chi sa accontentarsi
Per avere successo nella vita, in qualsiasi campo, bisogna avere passione, ma spesso non basta. I motivi sono tanti. Primo, la passione ce l'ha tanta gente, quindi c'è molta competizione. Secondo, il successo necessita anche di po' di buona sorte, benché non sia fondamentale. Per essere sicuri di avere successo quindi, non bisogna avere una "semplice passione", bisogna essere dei veri e propri fanatici. Il fanatismo è quella cosa per cui diventi una specie di santone per la tua disciplina, ma un perfetto inetto per tutto il resto. Oppure non diventi un inetto, ma perdi contatto con la restante parte dell'esistente. Non fa per me. Essendo un ibrido non posso fare altro che provare ad avere passioni per diversi campi, ben sapendo di non poter mai eccellere nello specifico. Lo so da sempre. Fin da piccolo sono sempre stato uno dei migliori a scuola (ma non il migliore), andavo bene in tutte le materie considerando la media, ma in ogni campo c'era sempre qualcuno più bravo di me. Che faceva cagare nel resto, ma eccelleva in quello. A differenza mia. Non ho mai cercato di primeggiare, forse perché bisognava sforzarsi troppo, forse perché mi è sempre piaciuto tutto, forse perché sapevo che avrei perso contro il fanatico di turno. Sono sempre stato un ibrido. Per fortuna per quelli come me, hanno inventato una facoltà apposta : 5 anni di studi per non essere né un ingegnere chimico, né un biologo molecolare, né un chimico, né un medico, ma qualcosa che metta insieme un po' tutto. Una facoltà fatta su misura per quelli come me, non l'avrei mai sperato, altrimenti mi sarei dovuto accontentare di specializzarmi in un solo campo, con la consapevolezza di non avere il fanatismo necessario per eccellere. Non l'avrei mai sopportato. In questo modo riesco a soddisfare le mie ibride necessità cognitive e scegliere la mia strada avendo a disposizione infinite possibilità, senza l'ossessione che ci sia qualche "mostro" più bravo di me in un campo, che tanto non me ne frega un cazzo, io posso essere tutto, a mio piacimento, lui mai, rinchiuso nel suo fanatismo. Questo è il punto.
C'è chi dice che essere tutto in fondo equivale a essere niente.
Beh si sbaglia! Almeno lo spero, cazzo.
venerdì 1 ottobre 2010
Senza titolo
Non so scrivere lettere d'amore. Mai saputo scrivere nulla d'amore. Il punto è che io vivo di fretta e non trovo il tempo per soffermarmi a contemplare ciò che provo. Vivo di ansie e di attese del momento successivo. Vivo immaginandomi come sarà l'attimo successivo, ma non è mai come me lo immagino. Qualunque cosa io posso immaginare non mi succede mai. Forse è meglio così.
Mi innamoro di continuo, perché non so fare altro. Perché l'innamoramento è breve e intenso e si adatta meglio al mio modo di vivere. C'è che dice che non è vero amore, ma si sbaglia di grosso. O forse mi sbaglio io. Una delle cose positive dell'amore, è che in fondo nessuno ne sa un cazzo, ognuno ha una sua teoria. Questo mi consola, ma resta il fatto che non so scrivere lettere d'amore. Non è che non provi nulla, anzi. Io so cosa quando sono innamorato, ne conosco benissimo i sintomi. Ma non so metterli nero su bianco. Non so scrivere lettere d'amore perché non so cosa dovrei scrivere. Non mi sento di fare promesse, non mi sento di fare proclami, di fare dichiarazioni eterne non mi sento di scrivere bugie. E non mi va di scrivere ciò che provo, perché ho sempre preferito l'azione alla contemplazione. O forse me ne vergogno, perché mi sento improvvisamente debole, perché mi sento ridicolo. Questa è una certezza : l'amore rende ridicoli. Lo diceva anche Gaber, l'amore è :"Una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa. E ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza...".
E questo è quanto, direi.
martedì 28 settembre 2010
Ti voglio bene, stronzo!
Non esistono persone perfette. Questo è un concetto importante da capire. Io l'ho capito tardi. Ogni persona ha delle peculiarità buone e altre invece negative, che i benpensanti (o gli stronzi), si affrettano a chiamare "difetti". Ma io che sono un materialista ateo relativista positivista, non condivido molto questa visione del mondo. Cioè io dico che non esistono difetti, almeno non in senso assoluto. In fondo un difetto è qualcosa che può dare fastidio a qualcuno, ma può andare benissimo per un altro. Per esempio per mia madre, la nostra vicina di casa è perfetta, una ragazza bravissima e molto intelligente, ma quella sua peculiarità di togliersi i peli dalle gambe con un coltello da cucina, mi mette un po' in imbarazzo, come anche la sua abitudine di indossare cappelli fatti di pane. Cioè in fondo queste persone perfette ma chi sono? Mi fanno l'esempio del Papa, ma io non credo proprio sia perfetto. Niente di che, ma penso solo che conciarsi in quel modo alla sua età è un po' ridicolo. Cioè, il bianco è passato di moda da secoli, potrebbe aggiornarsi. Quello che voglio dire è che non bisogna sforzarsi di essere belle persone, anche perché ci sarebbero sempre due facce della stessa medaglia, quindi sei contemporaneamente una bella persona, di successo, potente e un puttaniere mafioso pieno di società Off-shore. Non bisogna cambiare. Non è una cosa che ha senso per farsi dei nuovi amici. La cosa fondamentale è essere sempre sé stessi e cercarsi un gruppo di persone che apprezzino i tuoi "difetti". Gesù è sempre rimasto sé stesso, e ne aveva di difetti, altroché. Frequentava puttane, biscazzieri, truffatori, lavava i piedi alla gente sconosciuta, si incazzava nel tempio, eppure dopo duemila anni è ancora portato come esempio. Questo non vi dice niente? Siate voi stessi, non sarete mai totalmente delle brutte persone, troverete sempre qualcuno che vi apprezzi per quanto siete brutti e cattivi, perché siamo tutti brutti e cattivi in fondo. Le persone perfette con esistono. Al massimo si può avere una perfezione imperfetta, che è un bene, perché parliamoci chiaro, la perfezione a lungo andare scassa la minchia. L'importante è essere positivi e cercare sempre il lato positivo delle cose.
-Ma a te piace Antonio?
-Si, mi pare un tipo ok. Tu non trovi?
-Non lo so. Certe volte mi pare un po' come dire...
-Un po' come?
-Quelle cose che dice ogni tanto.
-Quali cose?
-Ieri l'ho sentito che parlava da solo. Diceva di voler bruciare tutti gli omosessuali. Sembrava posseduto. Mi ha fatto paura.
-Bah, non mi pare 'sta gran cosa.
-Credo che sia un terribile omofobo.
-Ah!
-Eh, credo sia una cosa terribile.
-Vabè, ma guarda il lato positivo.
-Sarebbe?
-Almeno non è ebreo!
sabato 18 settembre 2010
Inafferrabili volontà
Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.
Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.
Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.
Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.
Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.
Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.
Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.
Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare.
martedì 7 settembre 2010
Grazie eh?
I miei vicini di casa litigano spesso. Sono molto giovani. Non arrivano ai 40 anni in due. Lei andava a scuola, prima. Lui lavorava già, muratore. Non so molto altro di cosa facessero prima di abitare qui. So solo che lei è rimasta incinta, ha avuto il bambino e la famiglia di lei, cattolica e arretrata, ha costretto lui a sposare "la figlia con l'onore perduto". Ora vivono in un piccolo appartamento di fronte casa mia. Lui è quasi sempre ubriaco e litigano di continuo. Le urla arrivano molto lontano e spesso viene gente a controllare cosa succede. A volte volano piatti e bottiglie. Noi crediamo che venga picchiata,dalle intensità delle urla, ma ha sempre negato. Il bambino, che avrà 2-3 anni, piange. Lei non esce mai di casa, se non col marito. Va solo a fare la spesa al negozio vicino casa, portandosi appresso il bambino. Non parla quasi mai con nessuno.
Un sentito ringraziamento agli anti-abortisti.
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