Il primo blog favorevole al controllo delle nascite nello Stato Vaticano.
giovedì 11 marzo 2010
Le persone
Stasera volevo scrivere qualcosa. Niente di che. Qualcosa di semplice, senza troppe pretese. Senza manco sforzarmi di dover scrivere qualcosa di simpatico o divertente o magari di arguto. Qualcosa. Ma nemmeno qualcosa di me, qualcosa che mi è successo oggi o ieri. Giusto qualcosa per spezzare un po' la monotonia, liberare un po' la mente. Volevo parlare un po' delle persone, visto che in questi giorni il genere umano sta dando il peggio di sé. Volevo quindi scrivere qualcosa tipo :"le persone certe volte sono davvero pessime", ma sarebbe banalissimo e quindi l'ho scartato. Quindi ho pensato a :"le persone dovrebbero pensare bene a quello che fanno, perché poi va a finire che incorrono in errori di valutazione", ma questo fa davvero schifo, quindi l'ho eliminato. Poi sono arrivato a :" le persone dovrebbero pensare anziché alla pagliuzza negli occhi degli altri, alla trave che hanno in culo", ma mi suona troppo biblico e ho scartato anche questo. Allora ho scritto :"Due cose al mondo sono infinite : l'universo e la stupidità umana, ma della prima sono insicuro", ma questa è una citazione, e io stasera non volevo citare ma volevo scrivere qualcosa di mio pugno, solo per il gusto di scrivere. Perciò ho scritto "le persone certe volte meriterebbero la fucilazione", ma è troppo poco specifico e troppo reazionario. Indi ho provato : "certe persone dovrebbero farsi sterilizzare","la natura a volte è davvero troppo clemente", finché sono arrivato a "le persone sono così pessime che se sapessero il male che ti fanno, continuerebbero a farlo", ma manco questo mi convinceva molto. Infine sono giunto ad un semplicissimo "se ti vuoi bene, stai alla larga dalle persone che dicono di volerti bene". Questa pareva una bella cosa, non troppo lunga, liscia, con una sua sonorità. Non è Hemingway, ma poco importa. "Se ti vuoi bene, stai alla larga dalle persone che dicono di volerti bene". Diciamo che poteva andare, per una sera senza pretese. Però questa frase aveva insita un consiglio, anzi che dico, quasi un obbligo, e io odio leggere obblighi, e ancor di più scriverli, e peggio ancora odiare qualcosa che ho scritto io. E odio soprattutto quelle frasi lapidarie, che ti propongono come verità assoluta, ma non può esistere verità assoluta, quelle grandi frasi che tutti scrivono sulle persone e sul mondo, sono vere solo per loro e i loro piccoli limitati cervellini. Possono anche essere valide per loro, ma non per TUTTO. Quindi io odio quel tipo di frase, ed odio ancora di più scrivere quel tipo frase. E poi chi sono io per dire come dovete decidere le persone con cui vivere. Perciò ho scritto "Se ti vuoi bene, non è detto che tu debba stare per forza alla larga dalla persone che dicono di volerti bene", ma non mi piaceva nemmeno questo. Distrutto ho allora digitato le ultime parole : "Se ti vuoi bene, fai un po' quel che cazzo vuoi".
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