domenica 21 novembre 2010

Ottimistiche riflessioni domenicali

Una delle cose migliori della vita è che in fondo niente viene per nuocere, ma bisogna essere fottuti ottimisti per capirlo. Cioè se ci si trova in un momento positivo, questo non può che derivare dai momenti passati e ciò significa che sono stati momenti positivi. Qualora non siano stati positivi, vuol dire che sono state situazioni negative, da cui però si è tratto il meglio e si è arrivati al punto in cui si è ora, quindi vuol dire che sono state in fondo situazioni positive. Lo so, sono un ottimista terribile, da far venire il nervoso per tanta ingenuità. Ma se penso al passato, non posso negare che alcune delle persone che oggi fanno parte della mia vita le ho conosciute grazie ad altre persone che nello stesso momento mi facevano soffrire. Quindi ora come ora non posso che essere grato a quelle che mi facevano soffrire, perché mi hanno fatto dei regali che non possono nemmeno immaginare. Per una in particolare, "ci vorrebbe una statua". Non sto scherzando, certe volte lo penso davvero. Non so portare rancore, sono una persona stupida, trovo la positività in tutto. E ciò è la mia croce e allo stesso tempo la mia salvezza.

martedì 16 novembre 2010

Riflessioni sulla mediocritas

Ciuang-tse, il filosofo taoista,dovendo un giorno andare a trovare un suo zio, doveva attraversare un grande bosco. Ad un certo punto, siccome si era stancato si mise a riposare sotto una grande quercia secolare. Non erano passati nemmeno dieci minuti che arrivarono dei taglialegna che si misero a tagliare alcuni alberi di pioppo che stavano davanti alla quercia. Mentre i taglialegna erano intenti nel loro lavoro la quercia disse a Ciuang : " Ciuang come vedi, sono venuti a tagliare gli alberi più inutili e tu da questo puoi capire perché ci ho messo 500 anni a far diventare inutile il mio legno". Ciuang riprese il viaggio e pensò che appena tornato a casa avrebbe dovuto scrivere un libro sull'utilità dell'inutile. Nel frattempo era giunto dallo zio e questi fu così contento nel vederlo che ordinò che fosse ammazzata un'oca per festeggiare degnamente. Un servo chiese allora allo zio se dovesse ammazzare l'oca che stava covando le uova, oppure quella che di uova non ne faceva più. Ovviamente lo zio disse di ammazzare l'oca più inutile e fu così che Ciuang-tse, per tornarsene a casa, prese il sentiero di mezzo.

lunedì 18 ottobre 2010

Il fanatismo è per chi sa accontentarsi

Per avere successo nella vita, in qualsiasi campo, bisogna avere passione, ma spesso non basta. I motivi sono tanti. Primo, la passione ce l'ha tanta gente, quindi c'è molta competizione. Secondo, il successo necessita anche di po' di buona sorte, benché non sia fondamentale. Per essere sicuri di avere successo quindi, non bisogna avere una "semplice passione", bisogna essere dei veri e propri fanatici. Il fanatismo è quella cosa per cui diventi una specie di santone per la tua disciplina, ma un perfetto inetto per tutto il resto. Oppure non diventi un inetto, ma perdi contatto con la restante parte dell'esistente. Non fa per me. Essendo un ibrido non posso fare altro che provare ad avere passioni per diversi campi, ben sapendo di non poter mai eccellere nello specifico. Lo so da sempre. Fin da piccolo sono sempre stato uno dei migliori a scuola (ma non il migliore), andavo bene in tutte le materie considerando la media, ma in ogni campo c'era sempre qualcuno più bravo di me. Che faceva cagare nel resto, ma eccelleva in quello. A differenza mia. Non ho mai cercato di primeggiare, forse perché bisognava sforzarsi troppo, forse perché mi è sempre piaciuto tutto, forse perché sapevo che avrei perso contro il fanatico di turno. Sono sempre stato un ibrido. Per fortuna per quelli come me, hanno inventato una facoltà apposta : 5 anni di studi per non essere né un ingegnere chimico, né un biologo molecolare, né un chimico, né un medico, ma qualcosa che metta insieme un po' tutto. Una facoltà fatta su misura per quelli come me, non l'avrei mai sperato, altrimenti mi sarei dovuto accontentare di specializzarmi in un solo campo, con la consapevolezza di non avere il fanatismo necessario per eccellere. Non l'avrei mai sopportato. In questo modo riesco a soddisfare le mie ibride necessità cognitive e scegliere la mia strada avendo a disposizione infinite possibilità, senza l'ossessione che ci sia qualche "mostro" più bravo di me in un campo, che tanto non me ne frega un cazzo, io posso essere tutto, a mio piacimento, lui mai, rinchiuso nel suo fanatismo. Questo è il punto.
C'è chi dice che essere tutto in fondo equivale a essere niente.
Beh si sbaglia! Almeno lo spero, cazzo.



venerdì 1 ottobre 2010

Senza titolo

Non so scrivere lettere d'amore. Mai saputo scrivere nulla d'amore. Il punto è che io vivo di fretta e non trovo il tempo per soffermarmi a contemplare ciò che provo. Vivo di ansie e di attese del momento successivo. Vivo immaginandomi come sarà l'attimo successivo, ma non è mai come me lo immagino. Qualunque cosa io posso immaginare non mi succede mai. Forse è meglio così.
Mi innamoro di continuo, perché non so fare altro. Perché l'innamoramento è breve e intenso e si adatta meglio al mio modo di vivere. C'è che dice che non è vero amore, ma si sbaglia di grosso. O forse mi sbaglio io. Una delle cose positive dell'amore, è che in fondo nessuno ne sa un cazzo, ognuno ha una sua teoria. Questo mi consola, ma resta il fatto che non so scrivere lettere d'amore. Non è che non provi nulla, anzi. Io so cosa quando sono innamorato, ne conosco benissimo i sintomi. Ma non so metterli nero su bianco. Non so scrivere lettere d'amore perché non so cosa dovrei scrivere. Non mi sento di fare promesse, non mi sento di fare proclami, di fare dichiarazioni eterne non mi sento di scrivere bugie. E non mi va di scrivere ciò che provo, perché ho sempre preferito l'azione alla contemplazione. O forse me ne vergogno, perché mi sento improvvisamente debole, perché mi sento ridicolo. Questa è una certezza : l'amore rende ridicoli. Lo diceva anche Gaber, l'amore è :"Una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa. E ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza...".
E questo è quanto, direi.



martedì 28 settembre 2010

Ti voglio bene, stronzo!

Non esistono persone perfette. Questo è un concetto importante da capire. Io l'ho capito tardi. Ogni persona ha delle peculiarità buone e altre invece negative, che i benpensanti (o gli stronzi), si affrettano a chiamare "difetti". Ma io che sono un materialista ateo relativista positivista, non condivido molto questa visione del mondo. Cioè io dico che non esistono difetti, almeno non in senso assoluto. In fondo un difetto è qualcosa che può dare fastidio a qualcuno, ma può andare benissimo per un altro. Per esempio per mia madre, la nostra vicina di casa è perfetta, una ragazza bravissima e molto intelligente, ma quella sua peculiarità di togliersi i peli dalle gambe con un coltello da cucina, mi mette un po' in imbarazzo, come anche la sua abitudine di indossare cappelli fatti di pane. Cioè in fondo queste persone perfette ma chi sono? Mi fanno l'esempio del Papa, ma io non credo proprio sia perfetto. Niente di che, ma penso solo che conciarsi in quel modo alla sua età è un po' ridicolo. Cioè, il bianco è passato di moda da secoli, potrebbe aggiornarsi. Quello che voglio dire è che non bisogna sforzarsi di essere belle persone, anche perché ci sarebbero sempre due facce della stessa medaglia, quindi sei contemporaneamente una bella persona, di successo, potente e un puttaniere mafioso pieno di società Off-shore. Non bisogna cambiare. Non è una cosa che ha senso per farsi dei nuovi amici. La cosa fondamentale è essere sempre sé stessi e cercarsi un gruppo di persone che apprezzino i tuoi "difetti". Gesù è sempre rimasto sé stesso, e ne aveva di difetti, altroché. Frequentava puttane, biscazzieri, truffatori, lavava i piedi alla gente sconosciuta, si incazzava nel tempio, eppure dopo duemila anni è ancora portato come esempio. Questo non vi dice niente? Siate voi stessi, non sarete mai totalmente delle brutte persone, troverete sempre qualcuno che vi apprezzi per quanto siete brutti e cattivi, perché siamo tutti brutti e cattivi in fondo. Le persone perfette con esistono. Al massimo si può avere una perfezione imperfetta, che è un bene, perché parliamoci chiaro, la perfezione a lungo andare scassa la minchia. L'importante è essere positivi e cercare sempre il lato positivo delle cose.

-Ma a te piace Antonio?
-Si, mi pare un tipo ok. Tu non trovi?
-Non lo so. Certe volte mi pare un po' come dire...
-Un po' come?
-Quelle cose che dice ogni tanto.
-Quali cose?
-Ieri l'ho sentito che parlava da solo. Diceva di voler bruciare tutti gli omosessuali. Sembrava posseduto. Mi ha fatto paura.
-Bah, non mi pare 'sta gran cosa.
-Credo che sia un terribile omofobo.
-Ah!
-Eh, credo sia una cosa terribile.
-Vabè, ma guarda il lato positivo.
-Sarebbe?
-Almeno non è ebreo!

sabato 18 settembre 2010

Inafferrabili volontà

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.

martedì 7 settembre 2010

Grazie eh?

I miei vicini di casa litigano spesso. Sono molto giovani. Non arrivano ai 40 anni in due. Lei andava a scuola, prima. Lui lavorava già, muratore. Non so molto altro di cosa facessero prima di abitare qui. So solo che lei è rimasta incinta, ha avuto il bambino e la famiglia di lei, cattolica e arretrata, ha costretto lui a sposare "la figlia con l'onore perduto". Ora vivono in un piccolo appartamento di fronte casa mia. Lui è quasi sempre ubriaco e litigano di continuo. Le urla arrivano molto lontano e spesso viene gente a controllare cosa succede. A volte volano piatti e bottiglie. Noi crediamo che venga picchiata,dalle intensità delle urla, ma ha sempre negato. Il bambino, che avrà 2-3 anni, piange. Lei non esce mai di casa, se non col marito. Va solo a fare la spesa al negozio vicino casa, portandosi appresso il bambino. Non parla quasi mai con nessuno.
Un sentito ringraziamento agli anti-abortisti.

lunedì 6 settembre 2010

Onore a giovanili passioni (in una sera in cui non mi va troppo di scrivere)

Vago senza meta

in auto con le braccia

fuori dal finestrino,

musica al massimo.

Il gruppo fa un casino

insensato.

Mi piace.

Mi entra nella testa

prepotente

e mi da una mano

a non pensare

perché pensare

mi fa male

il tuo pensiero

mi fa male e nulla

mi tira su

nemmeno la bottiglia

quasi vuota

e le chiacchiere insensate

con gli amici

che cercano di non farmi pensare

perché pensare

fa male.

Ma oggi è storta

il profumo di te

non vuol saperne

di andar via

e il tuo sorriso

maledetto

è intrappolato nella mia mente.

Ma adesso

ho questa musica

ho questo vento

che mi culla e

mi carezza la mano

ho questo assolo di chitarra

violenza pura

dolore

passione

pazzia

vita che scorre su una corda

rapida

si dilegua

per l’aria.

Sembra non aver paura

di nulla

sembra forte e immutabile

eterno

VIVO.

E io divento parte di

questa follia

scorro rapido e forte

per la strada

e non penso più

a nulla

lo spirito irrequieto si placa

e per pochi

meravigliosi attimi

non

penso

a

te.

sabato 4 settembre 2010

Bisogna sempre prendere appunti

Alla fine succede sempre così. Tu credi di avere imparato un sacco di cose dalle esperienza passate, credi che ora riuscirai a gestire tutta una serie di situazioni difficili che hai già incontrato dove spesso hai fatto la figura dello scemo, ma era solo perché pagavi l'inesperienza e non sapevi come prendere quelle situazioni. Almeno credevi che fosse per l'inesperienza, o meglio ci speravi quasi. Poi invece ti vedi cadere addosso in un tragico rewind le stesse insicurezze, gli stessi dubbi, lo stesso smarrimento, ti senti di nuovo impacciato, impantanato, ridicolo. E cominci ad odiarti profondamente.
E poi arrivi a chiederti:"Ma allora non è cambiato niente?Dov'è la mia crescita?Dov'è il mio miglioramento?Ho passato della merda inutilmente?Mi avevano detto che sbagliando avrei imparato e invece non è cambiato un cazzo!Non ne so più di prima, cioè non so nulla."
Ti viene voglia di andare da qualcuno a protestare, a dire "LEI MI HA MENTITO!Perché non ho imparato nulla?". Ti vien voglia di piangere e di spaccare qualcosa, mo poi pensi che non servirebbe a nulla. Quindi ti calmi, cerchi una sigaretta, come sempre non la trovi e allora esci e vai ad affrontare di nuovo la vita, ma stavolta ti porti appresso un block notes e una penna.

venerdì 3 settembre 2010

La mia parte intollerante

A grande richiesta (mia) il mio decalogo delle 10 tipologie di persone da odiare (cordialmente):

1)quelli che mentre sono ad una serata ci tengono ad aggiornarti su quanto si stanno divertendo ogni 5 minuti, togliendoti quindi ogni misera speranza di divertirti. I più irritanti tendono a stilare classifiche di divertimento di tutte le serate della propria vita aggiornata in tempo reale.

2)quelli che ti chiedono se ti diverti ogni 10 minuti. Alla decima volta non rispondi più, metti solo in esposizione un sorriso ebete sperando che la tortura finisca. Alla cinquantesima volta contempli l'omicidio. Alla centesima il suicidio. L'ultima volta hai le palle così fracassate che mentre cammini suoni come una maracas.

3)quelli che ti svegliano chiedendoti se prima che loro ti svegliassero stavi dormendo. Una evidente prova che Dio ci ha abbandonati.

4)quelli che non considerano cultura o arte tutto ciò che fa ridere. In pratica quelli convinti che solo la noia sia arte.

5)quelli che pensano che il calcio sia solo "22 cretini in mutande che corrono appresso ad un pallone". Il punto non è che non si può parlare male del calcio, affatto, ma devi parlarne male decentemente. Cioè puoi dire che il calcio è noioso(meglio se dici "il calcio mi annoia"), che i calciatori guadagnano troppo, che i tifosi sono stupidi, ma cazzo questa frase del c "22 cretini in mutande che corrono appresso ad un pallone" significa solo che sei uno stronzo.

6)quelli che quando io al ristorante chiedo se vogliono una bottiglia di vino secco o frizzante mi chiedono una bottiglia di vino "normale". "NORMALE!" E sempre gli stessi che mettono l'acqua nel bicchiere che io gli ho portato per il vino.

7)quelli che non fanno un cazzo di niente nella loro vita e non hanno mai fatto un cazzo di niente e che quando gli chiedi come mai non fanno un cazzo di niente nella loro vita rispondono che non hanno avuto fortuna. Non hanno avuto fortuna...

8)quelli che preferiscono ad esempio che in Namibia gli abitanti muoiano di fame, piuttosto che uccidere una solo fottutissima foca. In generale quelli che, come credo dicesse Parini da qualche parte, "concedono agli animali la stessa pietà che non concedono all'uomo".

9)quelli che si vergognano di fare cose infantili perché sono grandi per certe cose.

10)quelli che dicono "friggitelli".

Non rientrati per poco nella Top Ten ma che meritano ugualmente almeno un po' di disprezzo:
quelli che lavano la macchina 2 volte al giorno, quelli che non dicono parolacce, quelli che pensano sia molto figo fare liste di persone da odiare, quelli che ti fissano per strada mentre cammini, quelli che pensano che i fumetti siano per bambini e infine semplicemente quelli che spendono più di 200 euro per un paio di scarpe.

giovedì 2 settembre 2010

Boia chi molla

Il problema del volere fortissimamente una cosa, ma davvero fortissimamente una cosa, cioè quando davvero la tua vita è tutta in funzione di una tua volontà, e questo vuol dire che ti dimentichi di mangiare, di dormire, metti la salute da parte e anche la ragione, il problema dicevo è che purtroppo al mondo che un sacco di gente e quindi magari c'è un sacco di gente motivata quanto te o magari di più e perciò non puoi avere quello che vuoi. Non è che ci sono cose filosofiche dietro tipo:"le cose desiderate sono irraggiungibili", "bisogna volare basso nella vita per non avere delusioni" e poi anche "blablabla", ma semplicemente c'è un sacco di gente su questo pianete e quindi la cosa diventa difficile, ma comunque non statisticamente impossibile. Tutto ciò per dire solamente che mollare una cosa a cui si tiene fortissimamente è, ad ogni modo, da fessi.

In realtà quando ho cominciato a scrivere questo post avevo altro in mente, poi è passato.

mercoledì 1 settembre 2010

The importance of being smart

Sei un ragazzo intelligente e ti stimo molto. E infatti sto con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e mi piace molto parlare con te. Ma preferisco scopare con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e mi piace molto parlare e raccontarti i miei problemi, perchè tu mi capisci. E intanto scopo con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e mi piace sfogarmi con te. Ma intanto scopo con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e se devo andare al teatro chiamo te. Ma se devo scopare chiamo uno meno colto (e cretino).

Sei un ragazzo intelligente e so che posso confidarti le mie fantasie sessuali senza che tu mi consideri una troia. E poi metterle in pratica con un cretino ( che mi considera una troia).

Sei un ragazzo intelligente e so che riesci a capire le critiche che ti faccio. Per questo non faccio critiche ai cretini (ma ci scopo).

Sei un ragazzo intelligente e sai cosa è meglio per me. E infatti sto con un cretino.

Sei una persona intelligente e sono sicura che sapresti rendermi felice. E infatti sto con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e simpatico. E infatti preferisco uscire con cretini.

Sei un ragazzo intelligente e mi conosci benissimo. E infatti sto con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e sensibile. Ma perchè non ti ho incontrato prima?Ora sono impegnata con un cretino.

Sei un ragazzo intelligente e sensibile. Ma com'è che non sei fidanzato? Ah già, i cretini...

Ci tengo a precisare che questo intervento non è maschilista, ma semplicemente scritto al maschile. Qualunque donna volendo può identificarsi in qualche frase sostituendo la "o" con una "a" e scrivendo "una" invece di "un". Ma non sempre però, altrimenti non si capisce più nulla. Fate voi.

domenica 29 agosto 2010

Post che sembra essere su Camilleri, ma in realtà è una scemenza scritta così, per non lasciare troppo tempo il blog fermo

No, niente volevo solo dire che ho da pochissimo scoperto Camilleri e ne sono a dir poco entusiasta. La mia unica rabbia quando scopro qualcosa di nuovo che mi fa impazzire è sempre la stessa : perché diavolo non l'ho scoperto prima? No perché prima potevo, ne avevo la possibilità, ho sempre avuto tempo. E avevo pure amici che potevano prestarmi le cose, invece no, dovevo atteggiarmi a solito stronzo snob e dovevo ignorarli. La cosa antipatica è che poi quando mi ripresento da loro entusiasta, tutti gli stronzetti in coro, offesi manco l'avessero scritto loro il libro,:" Te l'avevo detto, te l'avevo detto." Si vabè, ma ognuno ha i suoi tempi no? Non è che ora posso mettermi a leggere tutto quello che mi consigli tu. Ho altre cose da fare, altre cose da leggere, avrei anche una vita mia.
Comunque tornando a Camilleri, lo adoro davvero. E lo adoro sin dall'ultima pagina, che poi sarebbe la prima che ho letto (si,mi piace portarmi in anticipo).


utile ( e inutile allo stesso tempo) ripetere che luoghi e nomi sono inventati di ràdica. A chi potrebbe lamentare qualche coincidenza, ricordo che la vita stessa (assai superiore, in fatto di invenzioni, alla fantasia) non è che una pura coincidenza."

Andrea Camilleri

martedì 27 luglio 2010

Au revoir

In questo momento nella migliore ipotesi dovrei trovarmi in qualche fumeria d'oppio, oppure a mangiare un kebab, oppure in qualche bazar cercando di vendere Paola per un po' d'oppio, oppure sarò su un ponte sul Bosforo a fare chissaché.
Per farla breve sono ad Istanbul e state leggendo un post programmato per essere pubblicato mentre io sono già in vacanza.
Buone vacanze a chi parte, e a chi resta a casa e vuole fare una vacanza economica, propongo una bella gita a Faibano, frazione di Marigliano. Un incantevole paradiso dove l'orologio si è fermato circa 50 anni fa. O forse 500, non ricordo più. Ad ogni modo Faibano è celebre per essere l'unico paese al mondo in cui si sono dimenticati di abolire lo "ius primae noctis", il cui diritto passa da feudatario a feudatario, eletti ogni venti anni. A Faibano è ancora presente l'ultimo bar che fa il caffè con la caffettiera moka. Il problema non è che bisogna aspettare molto per avere un caffè. Il vero problema è aspettare che al bar arrivino almeno 5 persone che vogliono il caffè, altrimenti il barista, non batte ciglio. Andateci in gruppo quindi.
Au revoir.

venerdì 23 luglio 2010

Marzullità

Sono una persona insicura, ma come faccio ad esserne sicuro?Cioè, son sicuro di essere insicuro, o forse mi sbaglio. Perché se son sicuro di essere insicuro, allora vuol dire che ho una certezza su qualcosa e sono una persona sicura, che contraddice la mia tesi iniziale. Ma quindi se non posso essere sicuro di essere insicuro forse allora devo essere insicuro di essere insicuro, il che corrisponde ad una incertezza probabile ma non sicura, e quindi sono una persona insicura a volte e sicura in altra. Odio le mezze misure. Che poi le mie insicurezze mi generano ansia che ha un pessimo effetto sul mio organismo. Non mi è comunque ancora chiaro se sono le mie insicurezze a creare ansie o le mie ansie e crearmi delle insicurezze. So solo che mi piace molto la batteria di light my fire dei Doors, che mi ha placato un po' i nervi in questi giorni. L'ho sentita un sacco, perché ho la macchina con lo stereo rotto e quindi sento solo la batteria.
In sostanza sono una persona molto confusa che ha bisogno di una lunga serie di sedute da uno psicanalista. Il problema è che purtroppo non posso permettermelo.

domenica 18 luglio 2010

Siamo davvero un paese di stronzi in cui adesso anche le vecchiette si umiliano pur di apparire cinque minuti in televisione?

Se avete mai visto Velone, la risposta è si.
Se non lo avete mai visto, fatelo, e non guarderete mai più vostra nonna allo stesso modo.
Complimenti, ora sei anche un gerontofilo.

sabato 17 luglio 2010

2012

-Scusa ma allora mi stai davvero dicendo che credi nella fine del mondo?
-Esattamente nel 2012 tutto finirà.
-Si vabè.
-Certo che succederà.
-E come dovrebbe succedere?
-Allora guardaio non credo a tutte quelle scemenze che dicono in tv o su internet, sui maya, l'inversione dei poli magnetici, l'allineamento dei pianeti.
-Ah, questo mi fa pia...
-Saranno gli alieni.
-Ah.
-Si, loro. Sono più di 50 anni che sono penetrati nella nostra società, e si stanno impossessando delle più importanti cariche del pianeta.
-Ah si?
-Si, l'ho letto su internet su un sito affidabilissimo. Entro il 2012 avranno uomini negli ultimi stati che gli mancano, e la conquista della Terra sarà completa.
-Che gli manca?
-Nuova Zelanda, Zimbawe, Ecuador e Andorra.
-Sono davvero così importanti?
-Servono tutti, altrimenti il portale spaziodimensionale non si apre e non possono entrare tutti.
-E ci uccidono tutti.
-Ovvio.
-Mah. Perché diavolo mangi l'uva con i semi.
-Perché i semi sono una cura omeopatica contro il cancro. Aiutano a prevenirlo. Dieci anni che li mangio mai niente. Facci caso. Tutti quelli che hanno il cancro non mangiano i semi.
-O gesù. Ma la tua ragazza che dice?
-Non ce l'ho. Non voglio prendermi delle malattie.
-L'hai letto sempre su Internet?
-No, la mamma e il mio parroco.
-Scusami, ma se tu credi che tra due anni, l'intero mondo finirà, perché non fai niente?
-Come scusa?
-Voglio dire, se pensi rimangano a tutti due anni di vita, che ti frega del cancro, delle malattie?Perché non te ne vai in giro per il mondo? Io al posto tuo mi farei fare un prestito e scapperei. Girerei il mondo, ubriacandomi e scopando a destra e a manca, non avrei più nulla da perdere, no? Che mi frega se prendo il cancro o diecimila malattie veneree.
-Si ma se poi il mondo non finisce?
-Ma tu ne sei sicuro no?Qual'è il problema?
-Si, io ne son sicuro, ma se magari poi gli alieni non vincono le elezioni in Zimbawe? Se mi faccio fare un prestito poi come lo ripago? E se prendo una malattia? Che ne sarà della mamma? Che ne sarà della mia vita?
-E la chiami vita questa?


giovedì 15 luglio 2010

Prima di lasciarmi, passa almeno lo straccio.

-Scusi cerco un libro.
-Autore?
-Mauro Zucconi.
-Ok, m-a-u-r-o zuc-co-ni. Trovato.
-Lo avete?
-Sisi, ma ahahahahah. Davvero è questo il titolo?
-Mi faccia vedere....Si è questo.
-Ahahahah, ma non ci posso credere. Chiara guarda qui, sto libro.
-Ahahahah, bellissimo, geniale. Diventerà il mio libro preferito. Lo leggerò ogni giorno.
-Scusi ma allora c'è?
-Si, che c'è ora lo andiamo a prendere. Sta in romanzi rosa.
-Vengo anche io.

Così io e due commesse stranamente divertite andiamo alla ricerca di questo libro nell'enorme reparto "Romanzi rosa" della Feltrinelli di Piazza Garibaldi a Napoli.

-Uff, ma dove sta?
-Chiara tu cerca di là, magari l'hanno messo tra quelli della Tamaro (sigh).
-Guardate, l'ho trovato è lì in basso.
-Ah bravo, bravo. Leggiamo.

E quindi queste due commesse sempre più interessate cominciano a leggere il MIO libro, come se fosse normalissimo, mi fanno il giro di prova prima di lasciarmelo, le stronze.

-Ma, qui è lui che viene lasciato.
-Bah, che stronzata. E io che mi pensavo...
-Deve essere proprio un porco maschilista. Guarda che cazzo di titolo ha dato...
-Scusate posso averlo?

Visto che il loro interesse era scemato, mi pareva il momento adatto per approfittarne.

-Massì, pigliatelo. La cassa sta di là.

Finalmente soddisfatto col mio bel libro in mano, mi reco alla cassa.

-Cioè sto coso costa pure 15 euro?????

Nonostante quello che dicono due commesse cretine della Feltrinelli, questo libro è davvero spettacolare. Lo consiglio a tutti. L'autore si trova qui, se magari qualcuno volesse conoscerlo.
Se non avete tutti i ritagli di tempo impegnati da Youporn, ve lo consiglio vivamente.

domenica 11 luglio 2010

Come non amarlo?

"Sembrava il mondiale della Spagna e invece...così è stato!"
Un mai banale Salvatore Bagni, mentre chiude a modo suo il mondiale waka-waka.

Il perverso mondo dei bloggers

In questi ultimi giorni avrei dovuto studiare molto, ma ho preferito fare altro. L'altro è stato leggere i blog della rete. Da questi giorni di letture intense ne ho ricavato che :

- i bloggers sono persone patetiche e tristi il cui blog rappresenta il prosieguo del loro pene, ragion per cui hanno sostituito la vecchia gara del "chicelhapiùlungo", con quella più appropriata all'era digitale del "chihapiùvisite".
- i bloggers farebbero qualsiasi cosa per essere visitati o ricevere un commento, ragione per cui leggono tutti i blog del mondo e commentano spammando in questo modo l'indirizzo del loro blog.
- un blogger controlla il contatore del suo blog in media ogni 30 secondi.
- quando un blogger non ha niente da scrivere, rispolvera un vecchio post,uno dei più, pur di non far calare le visite al suo blog, che influenzano pesantemente le sue erezioni.
- bloggers meno noti attaccano per i motivi più assurdi e faziosi bloggers più famosi, magari accusandoli che la battuta di giovedì era lievemente meno divertente di quella di martedì e ciò indica un suo chiaro decadimento cinico e ludico, al solo scopo (spesso dichiarato) di creare polemiche per dare visibilità al loro blog.
- quando un blogger non ha niente da scrivere incolla foto di figa. A volte anche quando ha qualcosa da scrivere, allo scopo di fare visite.
- i bloggers parlano spesso di sesso, di quanto sono bravi nel farlo e di quanto lo fanno, ma sono tutte balle, perché se fosse vero non sprecherebbero tempo a scrivere su un blog ma starebbero da qualche parte a scopare.
- i bloggers sono persone molto intelligenti e acute, solo che invece di utilizzare queste qualità per migliorare il mondo, hanno deciso di usarle esclusivamente per trovare nuovi modi di masturbarsi su Internet.
- i bloggers più famosi si dicono tutti amici, ma in realtà tra di loro si odiano e venderebbero la loro madre pur di avere una visita in più di tutti gli altri.
- un blogger medio o ha 30 anni, o vive con sua madre o fa ingegneria. Ma anche tutte e tre insieme.
- un vero blogger preferisce stare a casa a migliorare il template, piuttosto che uscire di casa.

In sostanza traspare un mondo fatto di profonde insicurezze, egocentrismo, narcisismo perverso, invidie, traumi infantili, istinti repressi, cattiverie gratuite, finto machismo, pornografia e cattivo gusto.
E voglio farne parte.

sabato 10 luglio 2010

Riflessioni su Ligabue

Osservando il fanatismo dimostrato dai supporter di mediocri rocker come Ligabue e Vasco Rossi, ritenuti dai loro fan alla stregua di divinità per le quali i sopracitati fan riescono a raggiungere un alto livello di violenza verbale e fisica nei confronti di chiunque si permetta di disdegnare o di criticare l'elevatissima poetica e la straordinaria musica di questi "artisti", sono giunto alla conclusione che :
Gesù Cristo oggi sarebbe una rock star italiana, cioè qualcuno che viene adorato dalla folle nonostante copi musica di gruppi migliori che questi fan sono troppo pigri per conoscere, e soprattutto uno che dice cose banali a cui sforzandoti un pochino, potevi benissimo arrivarci da solo soprattutto senza spendere 40 euro per sentirtela urlare nelle orecchie, in quanto non è che abbia detto tutta questa gran cosa rivoluzionaria o innovativa.
Cioè in fondo, Gesù ha detto solamente :"voletevi bene tra di voi, e vedrete che le cose andranno per il meglio", che pare una grande cosa si, molto bella, ma diciamo che da come se ne parla bene in giro, francamente mi aspettavo un po' di più da Gesù.
A prima vista pare un intervento cattivo di uno snob presuntuoso contro gente come Ligabue e Vasco Rossi e Gesù Cristo e magari le religioni in generale, ma se guardate bene sono sicuro che riuscite a scorgere anche un po' dell'amore di cui avete un disperato bisogno e che ho abilmente nascosto tra queste righe.

giovedì 8 luglio 2010

La soluzione

I recenti disordini universitari hanno mostrato ad osservatori attenti (che poi hanno riferito a me), che un problema fondamentale della lotta studentesca è la mancanza di "potere" sociale da parte delle persone coinvolte, cioè l'incapacità di creare disagio e pressione sulle altri classi sociali. Cioè, se i ricercatori, gli studenti, i docenti fanno sciopero, ciò nuoce esclusivamente a loro (giorni di stipendi persi, esami persi), poiché alle persone che hanno pensato queste riforme, poco importa del declino dell'università pubblica. Anzi è assolutamente il loro obiettivo. Serve sensibilizzare l'opinione pubblica, ma questa è così tremendamente lobotomizzata dal Tg1 e dal porno sul internet da essere inservibile.
A meno che di non utilizzare la viuuulenza, come far si quindi, che il messaggio arrivi al governo servono idee alternative.
Modestamente, io l'idea ce l'ho. Preciso che non è un'idea originale, ma deriva da una bellissima commedia di un mio caro amico. In questa commedia, per far cessare la guerra in Iraq, tutte le donne del mondo si coordinavano in un inedito sciopero del sesso generale. Gli uomini, impazziti dalla privazione firmavano trattati di pace in tempi record. L'idea è buona, anche se uno sciopero del sesso generale sarebbe inutile, visto che l'obiettivo sono i governanti. Inoltre persone poco gentili mi fanno notare che uno sciopero totale del sesso, non cambierebbe nulla per diversi individui, tra cui io, e questo lo renderebbe eticamente ingiusto...
Quindi arriviamo all'idea principale :

SCIOPERO DELLE PROSTITUTE E DEGLI SPACCIATORI

Recenti studi hanno rivelato che attualmente nel nostro paese, sono queste le caste che hanno il maggior controllo sulle altre categorie, cioè che detengono il maggior potere sociale e sono in grado di poter mettere pressione sulle altre. Uno sciopero delle puttane e dei pusher manderebbe in crisi i nostri governanti che presi da potenti crisi di astinenza sarebbero alla nostra mercè. Un giorno senza zoccole e lo psiconano firmerebbe leggi scritte da Fidel Castro per un filo di fessa. Un giorno senza cocaina e la Camera dei Deputati sarà piena di disperati che si abbasserebbero le braghe davanti a Luxuria per una striscia.
Mi sono già state presentate delle obiezioni a questa proposta, ma ora le chiarirò tutte :

1) la Carfagna : mi è stato fatto notare che lei non farebbe sciopero e lo credo anche io. Però ad ogni modo da sola, non potrebbe sopperire a soddisfare tutto il governo e dopo poche ore di selvaggia gang-bang crollerebbe esausta.

2) perché pusher e puttane dovrebbero far sciopero per noi e perdere soldi? Perché dopo una settimana di sciopero quintuplicherebbero i prezzi rifacendosi ampiamente delle perdite. Inoltre noi potremmo a nostra volta minacciarli di non servirci più dei loro prodotti (tranquilli, sarebbe solo un bluff).

3) ma in questo modo i pusher e le prostitute non potrebbero accorgersi del loro potere e instaurare una dittatura? è probabile, ma ciò sarebbe davvero dannoso? A mio avviso, avremo tutto da guadagnare da un cambiamento di questo genere.

Volevo già proporre questa idea all'assemblea di giovedì, ma mi sono accorto di avere un buco nei pantaloni e sono rimasto al mio posto. Farò di tutto comunque affinché questa proposta sia valutata come meglio merita e sottoposta ai voti lunedì.

VOTA E FAI VOTARE LA PROPOSTA 24!!

mercoledì 7 luglio 2010

Anche per te

Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffè
che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro a te
che poi entri in chiesa e preghi piano
e intanto pensi al mondo ormai per te così lontano.

Per te che di mattina torni a casa tua perché
per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te
per te che metti i soldi accanto a lui che dorme
e aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne.

Anche per te vorrei morire ed io morir non so
anche per te darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri,
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto sì.

Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi
lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai,
per te che un errore ti è costato tanto
che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto.

Anche per te vorrei morire ed io morir non so
anche per te darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri,
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto sì.

martedì 6 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

Soddisfazioni

Classico post di Gago, che non c'è più purtroppo e quindi devo continuare io la nobile tradizione.

I 10 modi migliori per arrivare su questo blog tramite Google :

10) cosa e la biada ("e" quello che mangiano i cavalli, amico)
9) culi tanto larghi (ma sei un pervertito!)
8) volerti bene in francese (davvero?)
7) foto di croste aids (ehi, ma sei uno schifoso)
6) che emozione vederti (parla per te)
5) perkè persone dicono di volerti bene (perché sei uno sveglio)
4) dove posso vedere "alice in waterland" (in waterland, come no)
3) dove possso vedre alice in wuondelands grtis (tu sei il mio preferito)
2) fagioli con le cotiche dopo scorregge (l'ordine è giusto, prima fagioli, dopo scorregge)
1) i signori che fanno le scorregge (quei figli di puttana. ma che diavolo scrivo su sto blog?)

Oh, comunque so' soddisfazioni.

domenica 4 luglio 2010

Di domenica pomeriggio

Ti trovi come se niente fosse a pensare che in fondo la vita è inutile, che è un terribile, inutile sforzo, e che la stai affrontando in modo stupido, faticando per diventare un membro di una società, che ti costringe a pagare tasse per servizi scadenti, a fare assicurazioni, a fare un mutuo, a rispettare i semafori, a rispettare gli stop, a bere poco, essere educato, a portare rispetto a gente che non conosci e che se conoscessi non rispetteresti, e altre stronzate, che ti dice che droghe puoi assumere e quali no, come se ci fosse una qualche differenza, che non ti fa scegliere come morire, come se diventare una patata lessa fosse davvero una cosa giusta.
E pensi che stai sbagliando tutto, che forse dovresti mollare tutto e andare a pescare granchi giganti nello Stretto di Bering, tra gli iceberg, le foche e le orche. Sarebbe davvero così male?
Poi ti calmi, ripensi a tutto e scopri che in fondo questa vita ti abbastanza bene così. Poi capisci che in realtà non è vero, questa società ti disgusta ed il vero motivo per cui non abbondoni tutti è che non ne avresti mai il coraggio. Ed è questa la parte più triste di tutte.

venerdì 18 giugno 2010

Delusioni

Leggendo un po' su siti e giornali sono riuscito a ricostruire la difesa di Luttazzi riguardo le accuse di plagio. Più o meno è questa :
"Copiare si può fare, non è sbagliato anzi copiare è bello, da gran comico, però bisogna saperlo fare, cioè si può copiare solo se si migliora la battura. Ovviamente solo io posso migliorare battute di altri perchè so tutto di comicità e di come si copiano le battute e voi invece non sapete assolutamente un cazzo di niente. Ah, le mie battute ovviamente non si possono copiare, ma non perchè non si può copiare,ve l'ho spiegato prima è perchè non si possono migliorare. Sono perfette e voi troppo stupidi. Quasi mi dispiace."

Mr Comidian mi hai davvero deluso.

sabato 12 giugno 2010

Homage

-Lo sai che dicono che al Vomero uno teneva una casa vuota e ha fatto il Fight Club?
-Cioè si vanno a picchiare a casa di questo?
-Esatto. E pagano pure per entrare. Che cosa assurda.
-Cioè pagano per farsi scommare di sangue?La gente non sta bene proprio.
-Io non pagherei mai per farmi ammazzare. Cioè ma perché lo fanno?
-Vabè perchè non è detto che perdi. Magari riesci a vincere e tieni la soddisfazione di aver picchiato a sangue uno.
-E scusa e poi non prendo il primo vecchio che incontro per strada e lo uccido di mazzate?Così tengo la soddisfazione e non ho manco pagato un cazzo!

martedì 8 giugno 2010

In quieto

Non riesco a stare fermo. Cioè non mi va di stare fermo. Ma non sempre. Solo quando mi impongono di stare fermo. Se decido io di stare fermo, cioè quando decido di dormire, sedermi, sostare, fumare allora va bene. Posso stare ore fermo, tranquillamente, senza lamentarmi. Ma se la staticità mi è imposta, allora impazzisco. Stare fermo per motivi non miei mi infastidisce, non mi fa ragionare, mi fa incazzare. Di solito l'incazzatura è maggiore quanto più è stupido il motivo che causa l'attesa. Un semaforo rosso? Bestemmia leggera. Aspettare due secondi l'ascensore? Bestemmia da scomunica. Aspettare che il caffè salga? Posso spaccare sedie. Non mi piace aspettare e odio chi mi fa aspettare e odio far aspettare. Così sono sempre in anticipo, e mi tocca aspettare. Appena c'è da attendere divento irrequieto, nervoso e non posso fare altro che correre da un capo all'altro, da un'attesa all'altra senza alcuna speranza, senza alcun obiettivo. Il mio inferno è una fermata dell'autobus con questo che non arriva mai e il tabellone che segna 5 min, poi sale a 10, poi scende a 3, poi sale a 7, poi segna 5 e così via. Il mio inferno è l'attesa. Perché nell'attesa si sta da soli.
Come disse il poeta :"Le attese sono un inferno di solitudini immeritate".

sabato 29 maggio 2010

Scrivo

Scrivo per sfogo. Ho sempre fatto così. Scrivo i pensieri che ho in testa. Anche quando ho una storia, non è che comincio a scrivere e poi invento al momento. Non scrivo se non ho tutta la storia ben definita in mente. Posso partire dall'inizio o dal finale, ma l'importante è che mi immagini tutta la storia in mente. La mia testa è piena di storie a metà, di frammenti, di finali senza testa, di immagini rare, battute senza contesto, dialoghi senza senso.
Scrivo quando ho qualcosa che mi frulla in testa, che mi tartassa, che mi blocca. E allora la scrivo, così la blocco per sempre sul foglio, virtuale o meno e la cosa non mi tormenta più, è come se la dimenticassi e non ci penso più. Scrivo di getto. Non leggo mai quello che scrivo, né lo correggo, in primo luogo perché non mi piace mai. Trovo sempre errori, non mi piace come imposto le frasi, come le continuo, come le finisco. mi verrebbe da riscriverlo daccapo ma anche lì troverei altri errori e così via, all'infinito. La frase perfetta non è qualcosa alla mia portata. In secondo luogo non rileggo mai quello che scrivo perché il mio lavoro è finito lì, dopo aver cliccato l'ultimo punto. Il mio scrivere è solo un'istantanea del mio cervello, un attimo sfuggevole, la storia di un minuto. Non mi ricordo mai di quello che scrivo, che parola ho usato, perché l'ho scelta, cosa volevo dire in quel momento. Appartiene al passato, dopo 10 secondi non mi rappresenta più. Se l'avessi scritto dopo un'ora l'avrei scritto in un modo totalmente diverso, perché dopo un'ora avrei pensato ad altro. Rileggo solo dopo tempo, per rivivere quell'attimo, per vedere la persona che ero allora, per vedere come sono cambiato. Come rivedere un album di foto di quand'eri piccolo.
Scrivo essenzialmente per me stesso o per il mio Ego. Non ho mai realmente scritto solo per qualcun'altro.
Scrivo per dimenticare, per seppellire pensieri e per riscoprirli solo dopo anni, come piccoli tesori nascosti e luccicanti, per rivivere epoche svanite.
Scrivo per dimenticare e per poi poter ricordare.

martedì 25 maggio 2010

Chiarimenti

Oggi ho ricevuto una visita alquanto spiacevole da parte di uno stronzo di una nota fondazione (con sede a Palazzo Grazioli) che da 40 anni (come se me ne fottesse qualcosa) stampa pregiati libri per capi di stato, papi e altri rottinculo vari. Questa simpatica fondazione che come ripeteva il piazzista era senza scopo di lucro, (mentre invece è una S.p.a.), mi offriva, dato che ero nel loro database, un libro di Maria Teresa. Ok, grazie, anche se già so che non me ne farò un cazzo di questo libro. Ovviamente sapevo bene che c'era la fregatura. Cioè questi simpatici personaggi che per passione fanno libri pregiatissimi da 150mila euro l'uno (passione, mica cazzi), per questa occasione hanno sfornati subito un altro pregiatissimo pezzo da collezione da vendere ai pezzenti al costo di soli 1000 schifosissimi euro. Il libro raccoglie le rappresentazioni figurative sulla Madonna, che era (udite udite) la figura ispiratrice di Madre Teresa (pensavo fosse Ciocciolina guarda). Il tipo tenta quindi di vendermi il libro. Tutto normale. Rifiuto cortesemente. Non metto in dubbio il valore, dico semplicemente che 1000 euro da spendere per un libro sulla Madonna non ce li ho. Tutto normale. Quando ad un certo punto l'uomo che ha come missione quella di diffondere la cultura, comincia ad insultare me e la mia famiglia, dicendo che 1000 euro non sono nulla, che era uno scandalo,che la crisi non esiste, che le famiglie italiane sono ricchissime anche quando mia madre continuava a parlare delle millemile rate da pagare per mantenere uno stile di vita accettabile. A me ha detto che non amavo la cultura, perchè 1000 euro (o 75 al mese) erano facile per i giovani d'oggi da trovare. Quando ho replicato che oltretutto un libro sulla Madonna non lo comprerei mai e che l'arte cristiana non mi interessa, ha cominciato una tremenda filippica sulla decadenza di questi ultimi 2 millenni e di come la Chiesa abbia sempre tratto tutti d'impaccio, di come abbia favorito le arti e di come abbia progredito spiritualmente ed evoluzionistacamente(ma esiste sta parola?) l'uomo. Aggiunge inoltre che l'Unione Europea non deve assolutamente permettersi di dire all'Italia di togliere il Cristo dalle aule. Giammai. Sacrilegio, verso un simbolo che rappresenta la nostra nazione tutta, la nostra cultura. Queste ultime parole le dice senza alcun motivo, credo forse, per togliermi ogni dubbio riguardo al fatto che sia un vero coglione (lui). Finalmente questo individuo esce di casa senza senza essere cacciato a calci nel culo (cioè come meritava). Vorrei tanto avergliene dette quattro, ma si sa, le cose giuste da fare si pensano solo in ritardo (almeno per me ). Sento quindi il bisogno di chiarire alcuni punti :
1)Sei un figlio di puttana.
2)Tua mamma fa la puttana (questa era deducibile dal punto 1).
3)Tu e la tua società siete un branco di figli di puttana (parzialmente deducibile dai punti 1 e 2) che si permette di andare in giro ad offendere la gente pur di vendere miseri libri del cazzo.
4)Cagherò sul tuo libro su Madre Teresa.
5)La Chiesa come le altri religioni hanno rallentato senza dubbio il progresso dell'umanità e continuano a farlo ancora oggi.
6)Nel Medioevo ( e anche dopo) la Chiesa era l'unica che poteva permettersi di commissionare opere ad artisti e fare mecenatismo, perché era (ora come allora) ricca e corrotta e piena di stronzi. Ed inoltre chi dice che quegli artisti senza la Chiesa non sarebbero stati ancora più grandi, e le loro opere ancora più grandiose?
7)Faccio grande uso delle parentesi (forse troppo)(ma non me frega un cazzo).
8)L'Italia è indietro nella ricerca scientifica e nell'istruzione a causa della Chiesa e del Papa.
9)Se per te il crocifisso è un simbolo della nostra cultura, tanto valeva metterci una pizza.
10)La Madonna era Vergine come tutte le donne che hanno partorito figli (qui arrivaci da solo, sono stato meno offensivo che potevo).
11)Il Papa, quando dice che i preservativi non aiutano a prevenire l'AIDS, ma sono un problema, si comporta proprio da gran testa di cazzo.
12) Ne aggiungerò altre non appena mi verranno in mente.

giovedì 13 maggio 2010

Dialogo loffio

-Ehilà salve!
-Salve a lei. Come va?Appena arrivata?
-Eh si, appena arrivata fresca fresca!
-Eheh, fresca fresca. Vorrai dire calda calda.
-Ahaha, ma certo!Da dove viene lei?
-Appena arrivata.
-Ma era anche lei sul 181?
-Si. Ma quindi era lei quella che sentivo?
-Beh credo proprio di si. Quindi era lei quella che sentivo io?Ad un certo punto credevo di essere io, ma pareva strano.
-Comunque le faccio i complimenti. Proprio un bell'odore sa?
-Ma grazie. Credo siano stati i fagioli di oggi. Con le cotiche.
-Ottimi.Io vengo da una zuppa di lenticchie. Lo so che sembra strano, però sono stata un sacco in attesa prima di uscire sul pulmann.
-Ma si figuri!Davvero un buon odorino anche il suo.Ma chi é quella là tutta allungata?
-Ma come non l'ha vista?Era anche lei sul pulmann. L'ho vista salire al Vomero.
-Gesù com'è alta!Madò che aria da spocchiosa!
-Eh si, culi stretti quelli!
-Si ma io non sopporto quelli che fanno tanto i signori e poi alla fine son nati su un autobus.
-Che indecenza, ha proprio ragione.
-Sono quasi peggio di quella enorme lì.
-Diavolo che roba...Ma come si fa a venire fuori così?
-Che vuoi che ti dica. Culi larghi, tutto il giorno sul motorino a Mergellina, mangi taralli e birra, ed è normale che escono certe cose.
-Terribile.Una vera indecenza.
-Gettan discredito su tutta la categoria, che è già malmessa di suo.
-Infatti. I culi da cui veniamo si lamentano sempre quando usciamo. Eppure se non uscissimo, i culi esploderebbero. Vogliono questo?
-Io non li capisco. Paiono così irragionevoli. Si scandalizzano tanto, ma poi alla fine tutti ci fanno. Se ne salvasse uno. Perfino in chiesa. Una volta mentre ascoltavo la messa, sentii un parroco che ne lanciava una guarda. Però è stata molto composta lei. Si è messa a dar la messa con tutte dei chierichetti. Gli umani invece...
-Come sono stupidi. Noi scoregge sì che abbiamo un'educazione, una dignità.
-Lo può dire forte!
-Szignore per favor avere qualks moneti?
-Ma che vuoi?Allontani brutta loffa!
-Maledette loffe ROM. Ci state rendendo la vita impossibile. Ma restate nel vostro paese. Non venite ad inquinare la nostra aria.
-Vattene VIA!
-Maledette loffe ROM!Quanto le odio!
-Guardi non lo dica a me. Io le brucerei tutte, mi scusi.
-Ha proprio ragione. Loro e quelle stupide scorregge cinesi, che vengono qui a rubare il lavoro a noi italiane. Concorrenza sleale.
-Mi trova perfettamente d'accordo. Qui culi a Roma devono darsi un po' da fare!
-Seee. Quelli pensano ai loro culi e basta. E a noi ci lasciano con le loffe.
-Bah, comunque devo andare, vado ad infastidire quella coppia di punkabbestia là,anche se ci pensano già da soli..ahahahahah.
-Ahhahaha, ma lo sa che è proprio simpatico?Spero di rivederla presto. Io vado a riprendere mio zio, che non ci vede bene e sta parlando con quel fumo di sigaretta convinto che sia mia zia. Che rincoglionito. La saluto. A presto.
-Grazie. Buone cose a lei. E forza Lazio!
-Sempre!!!

Con questa conversazione speriamo di aver convinto anche i più scettici, che le scorregge, sono in realtà delle gran razziste.

Dialogo puzzone

-Ma perché diavolo puzzi così tanto?
-Ma che?Dici che puzzo?Da cosa lo dici?
-Intendi come faccio a capire che puzzi a parte il fatto che hai uno sciame di mosche intorno?
-Si, a parte questo.
-Prima, al semaforo il Vu cumprà te l'aveva offerto l'arbre magique.
-Ah davvero?Non l'avevo proprio visto.
-E la signora che ti è svenuta appena le sei passato accanto?Non hai proprio visto manco quella?
-Pensavo fosse solo un po' suonata...Ehi cosa diavolo...?
-Niente, una puzzola ha cercato di ingropparti.
-Uff, succede sempre.
-Eh lo immagino. Ma amico sei proprio uno schifoso. Ma non puoi farti una doccia?Mi sembra di stare a parlare dentro ad una stalla di capre. Anzi, con una mandria di capre.
-Ah scusa, ho appena scorreggiato.
-Figurati, sembra quasi piacevole. Uno Chanel n5 rispetto al resto. Hai due mosche che si stanno accoppiando sulla fronte.
-Tranquillo finiscono subito. Le mosche sono eiaculatrici precoci.Ti senti poco bene?
-Matò amico mi dai la nausea. Ma come fai a ridurti così? Non puoi farti una doccia?Porti addosso la puzza di secoli. Sei una solfatara vivente. Ti vesti pure da schifo tra l'altro. Sta maglietta gialla è un orrore.
-Gialla?Ma stamattina era bianca!Che fai vomiti?Tiè piglia un fazzoletto.
-Basta, sei uno schifoso. Lavati!!
-Amico non posso...
-Ma come sarebbe non puoi?Perché non ti puoi lavare e ti togli sta fogna da dosso?
-Amico ma in realtà io...
-In realtà tu...?
-Io,io... puzzo per dimenticare!

lunedì 3 maggio 2010

Pierre et le Lu

Più che emozione e felicità, posso dire che quello che provavo ieri pomeriggio prima dell'incontro era paura. Una grande paura di essere deluso, un grande paura di far scendere il mito dal suo piedistallo, paura di vederlo umano, semplice uomo tra gli uomini, paura di vederlo normale e non più fantastico eroe dalla penna appuntita come una spada. Paura di trovargli qualche difetto.Paura di vederlo brutto, o antipatico, o spocchioso, o avido o chissaché. Paura che non mi piacesse più.
Non si dovrebbero mai incontrare i propri idoli. Anche De Andrè lo sapeva e per quanto amasse Brassens, non lo volle mai vedere e neppure mai sentire dal vivo, nemmeno quando nel 1969 De Andrè era a Parigi e Brassens si esibiva all'Olympia. Anche io lo sapevo, e non avrei dovuto, ma alla fine la voglia di vederlo ha prevalso sulla paura. Mi è andata bene. Dopo due ore di incontro, ci avviciniamo per un autografo e lui firma con piacere la mia copia di Bar Sport. Vicino alla sua aura divento piccolissimo. "A chi devo dedicare questo autografo?" Avevo pensato un milione di cose da potermi far scrivere, cose simpatiche, magari per fare anche una battuta, ma la bocca non risponde più al mio controllo e sento solo di pronunciare, poiché non sono cosciente di aver pronunciato, "a Pietro". "Ecco tieni", porgendomelo con un sorriso. "Grazie mille", e mi allontano. Una copia di Bar Sport autografata con dedica da Stefano Benni. Non credo di possedere null'altro di così prezioso. Lo lessi per la prima volta nel Giugno 2008. Avevo un esame molto importante e in quel periodo ero molto giù e avevo studiato poco. Ero all'università con gli altri due ore prima dell'esame per vedere di rimediare qualcosa, ma la voglia è poca. Mi porgono Bar Sport, mai sentito prima. Qualcosa di indescrivibile. Passo il tempo prima dell'esame leggendo e ridendo come non mai. Avevo scoperto un nuovo, fantastico universo. Durante l'esame non scrivo nulla, poiché sono troppo impegnato a ridere pensando al libro. La bocciatura più divertente della mia vita. Esco dalla facoltà e mi compro il libro. Lo rileggo nel treno. L'avrò letto da allora una dozzina di volte almeno. Mi fa sempre ridere come lo leggessi per la prima volta. E quell'universo è ancora lì, ancora sconfinato e meraviglioso e in questi anni mi ha donato risate e lacrime come niente mai.
Grazie di esistere Lupo





Perdendo sangue

Questo regalo ti posso fare
Che tu non sappia del mio dolore
Che ti descriva tra nere nuvole
Il raro raggio che talvolta mi illumina
Il cerchio di vita in cui resisto
Per vederti, per amare, per dirti
Perdendo sangue che esiste il sole

Stefano Benni

venerdì 30 aprile 2010

Relatività

Dieci centimetri non sono niente. La lunghezza di una mano, il telecomando della televisione, l'altezza di un libro. Ma certe volte dieci centimetri possono essere quanto un anno-luce, possono essere una distanza infinita per separare due corpi di questo relativistico universo.



Offlaga disco pax - Enver

Sento un frastuono
rimbombi lontano in modo imperfetto

Hai lasciato:
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
tracce sottili
tracce profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.

Mancano:
le tue parole sul niente,
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacermi di non bastare.

Hai lasciato
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
tracce sottili
tracce profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.

Mancano
le tue parole sul niente
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacermi di non bastare
di non bastare...

Siamo rimasti a guardare
un desiderio
qualche volta noioso.

E non sarai mai
un emozione da poco.

giovedì 29 aprile 2010

Ingiustizie

Non è giusto. Non è normale,ma invece è qualcosa di mostruoso, di amorfo, di terribile. Quando scopri che quel poco che credevi di sapere svanisce in un istante, quando il sorriso scompare, quando ti scopri debole, quando ti ritrovi in lacrime. Semplicemente non è giusto, quando ti alzi dal letto. Provare a stare bene è una sofferenza straordinariamente atroce.

mercoledì 24 marzo 2010

IPSE DIXIT

La felicità è a un passo, ma certe volte il passo è più lungo della gamba.

giovedì 11 marzo 2010

Le persone

Stasera volevo scrivere qualcosa. Niente di che. Qualcosa di semplice, senza troppe pretese. Senza manco sforzarmi di dover scrivere qualcosa di simpatico o divertente o magari di arguto. Qualcosa. Ma nemmeno qualcosa di me, qualcosa che mi è successo oggi o ieri. Giusto qualcosa per spezzare un po' la monotonia, liberare un po' la mente. Volevo parlare un po' delle persone, visto che in questi giorni il genere umano sta dando il peggio di . Volevo quindi scrivere qualcosa tipo :"le persone certe volte sono davvero pessime", ma sarebbe banalissimo e quindi l'ho scartato. Quindi ho pensato a :"le persone dovrebbero pensare bene a quello che fanno, perché poi va a finire che incorrono in errori di valutazione", ma questo fa davvero schifo, quindi l'ho eliminato. Poi sono arrivato a :" le persone dovrebbero pensare anziché alla pagliuzza negli occhi degli altri, alla trave che hanno in culo", ma mi suona troppo biblico e ho scartato anche questo. Allora ho scritto :"Due cose al mondo sono infinite : l'universo e la stupidità umana, ma della prima sono insicuro", ma questa è una citazione, e io stasera non volevo citare ma volevo scrivere qualcosa di mio pugno, solo per il gusto di scrivere. Perciò ho scritto "le persone certe volte meriterebbero la fucilazione", ma è troppo poco specifico e troppo reazionario. Indi ho provato : "certe persone dovrebbero farsi sterilizzare","la natura a volte è davvero troppo clemente", finché sono arrivato a "le persone sono così pessime che se sapessero il male che ti fanno, continuerebbero a farlo", ma manco questo mi convinceva molto. Infine sono giunto ad un semplicissimo "se ti vuoi bene, stai alla larga dalle persone che dicono di volerti bene". Questa pareva una bella cosa, non troppo lunga, liscia, con una sua sonorità. Non è Hemingway, ma poco importa. "Se ti vuoi bene, stai alla larga dalle persone che dicono di volerti bene". Diciamo che poteva andare, per una sera senza pretese. Però questa frase aveva insita un consiglio, anzi che dico, quasi un obbligo, e io odio leggere obblighi, e ancor di più scriverli, e peggio ancora odiare qualcosa che ho scritto io. E odio soprattutto quelle frasi lapidarie, che ti propongono come verità assoluta, ma non può esistere verità assoluta, quelle grandi frasi che tutti scrivono sulle persone e sul mondo, sono vere solo per loro e i loro piccoli limitati cervellini. Possono anche essere valide per loro, ma non per TUTTO. Quindi io odio quel tipo di frase, ed odio ancora di più scrivere quel tipo frase. E poi chi sono io per dire come dovete decidere le persone con cui vivere. Perciò ho scritto "Se ti vuoi bene, non è detto che tu debba stare per forza alla larga dalla persone che dicono di volerti bene", ma non mi piaceva nemmeno questo. Distrutto ho allora digitato le ultime parole : "Se ti vuoi bene, fai un po' quel che cazzo vuoi".

lunedì 8 marzo 2010

Telefono casa

Non capisco come possano esistere i pantaloni slim. Chi è la mente malata che ha disegnato questo capo per fenicotteri?Ma davvero secondo lui gli esseri umani hanno gambe come trampoli e una vita larga un pugno?Se sta cercando di fare selezione genetica attraverso l'abbigliamento dovrebbe essere denunciato, perchè certe cose sugli esseri umani sono vietate!Non puoi avere una tua idea su come debbano essere gli uomini, non possono essere tutti alti e magri, questa è discriminazione bella e buona, questa è eugenetica, questo è razzismo. Anche io sono un essere umano, e ho le cosce (o coscie), come due prosciutti, fin da quando ero piccolo, al punto che mia zia si divertiva a darmi gli schiaffi sulle cosc(i)e per vedere vibrare i miei gelatinosi muscoletti ( e qui magari Freud potrebbe avere qualcosa da dire...su mia zia ovviamente). Fatto sta che gli "slim" sono un crimine nei miei confronti, in quanto essere umano. Un essere umano medio, un essere umano come voi. Almeno questo è quello che mi hanno sempre detto. Pensandoci bene potrei tranquillamente essere un alieno di una razza di prosciuttoni parlanti abbandonato sulla terra quando ero ancora un piccolo cotechino. In tal caso vi prego miei simili, venitemi a prendere.

venerdì 5 marzo 2010

Alice in Waterland


Ma c'era davvero bisogno di un sequel di Alice nel paese delle meraviglie, la meravigliosa fiaba di Lewis Carroll?C'era davvero bisogno di un'altra stupidaggine fantasy con regni fatati da salvare, mostri da uccidere, battaglie alla Terra di Mezzo, Alice come Giovanna D'arco(il cazzotto nelle palle finale)? C'era davvero bisogno di una profezia che mi dicesse già dal minuto 15' come andasse a finire sta cazzata? Le profezie a mio avviso andrebbero proibite dal cinema, ci sarebbe bisogno di un regolamente dei film fantasy e non, scritto a caratteri cubitali sulla collina di Hollywood, al posto della scritta HOLLYWOOD. PRIMA REGOLA : VIETATO FARE PROFEZIE! Tutto ciò per un semplice motivo: le profezie si avverano sempre e quindi il film è già scritto, è tutto inutile, sai già che tutti gli sforzi di sovvertire la profezia sono inutili, e ciò non aumenta il tuo interesse nè la suspence. La regina di cuori poteva anche mandare 15 mila draghi e un milione di carte, sarebbe stata sconfitta lo stesso. E LO SAPEVA DA SUBITO PURE LEI! Ma allora è cretina? Non poteva arrendersi subito e farla finita a metà film?Il film avrebbe solo avuto da guadagnare da ciò. C'era davvero bisogno di scomodare Tim Burton e il suo solito grande cast (gli unici a salvarsi dal Titanic che affonda inesorabile, stavolta con grande gioia degli spettatori) per questa cazzata?Qui la risposta è sì, altrimenti col cazzo che la gente andava a vedere 'sto film di merda. Ennesimo kolossal piatto e senza storia che ci propina Hollywood, che sta sfornando una serie di cazzate kolossali una dopo l'altra. (Hanno un così disperato bisogno di soldi ad Hollywood? Ma andate a comprare una cocaina da uno spacciatore meno caro,no?). Alla fine si esce dalla sala coi sensi di colpa, per non aver donato quei soldi a chi veramente ne ha bisogno.

Il dubbio positivo

Quelli che sannò già come va il mondo,
quelli che sono convinti di aver capito tutto,
quelli che vogliono spiegarti come pensano le persone,
quelli che non sanno ammettere gli errori
quelli che vogliono dirti cosa devi fare,
quelli che ti dicono perchè stai sbagliando,
quelli che hanno le certezze,
quelli che hanno la fede,
per il tuo bene,
non starli mai a sentire.

mercoledì 3 marzo 2010

Un piccolo insignificante pianeta azzurro verde

Questo si che è un grande incipit:
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte geografiche dell'estremo limite della spirale ovest della galassia, c'è un piccolo ed insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di 149 milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitale siano un'ottima invenzione.
Questo pianeta ha, o meglio aveva, un fondamentale problema: la maggior parte dei suoi abitanti era afflitta da una quasi costante infelicità. Per risolvere il problema di questa infelicità furono suggerite varie proposte, ma queste per lo più concernevano lo scambio di pezzetti di carta verde, un fatto indubbiamente strano, visto che a essere infelici non erano i pezzetti di carta verde, ma gli abitanti del pianeta.


Douglas Adams,Guida intergalattica per autostoppisti

Sane abitudini

Tempo di andare a farsi un bidet. O come dicono i più, è ora di lavarsi la faccia.

martedì 2 marzo 2010

Amarcord

-Allora, il sistema di espressione pET è attualmente il sistema più efficace e utilizzato. Si basa sul promotore fagico del fago T7 e sulla sua RNA polimerasi e...e...scusami, è tutto ok?
-Uh?
-Tu al terzo banco tutto ok?è da 5 minuti che hai lo sguardo assente.sei sempre con noi?
-Eh?
-Se vabè.Ma perchè fissi il muro?
-No, ma non stavo fissando il muro,stavo pensando.
-Ah si?e a cosa?
-No, vabè ma non penso interessi a nessuno.
-No no, ci interessa.facci sentire a cosa pensi durante la lezione.
-E io...stavo pensando,ma in Amarcord lo zio di Titta, cioè il fratello di Pupella Maggio nel film quello fascista che denuncia pure il padre di Titta e gli fa bere l'olio di ricino,il bastardo che si tromba le tedesche e che non fa un cazzo dalla mattina alla sera, mi pare che assomigli a quell'attore,quello bolognese,che fa sempre la parte del parroco bolognese, sta in un sacco film,l'ultimo film in cui l'ho visto è oggi sposi in cui fa la parte del poliziotto che mangia sempre, il collega della Guzzantina ha presente?I due mi pare si assomiglino molto, e magari quello di Amarcord è il padre di quello della guzzantina, quello della guzzantina comunque io so che è vecchiarello, mi pare avrà almeno 50 anni, quindi però sono sicuro che non sia quello di amarcord perchè se ha 50 anni e amarcord è del '73, nel '73 questo aveva 10 anni e non ha sicuramente potuto fare quella parte no?però ha sto punto quanti anni ha quello di amarcord?più o meno pensavo a questo...
-Oddio.Ma sei sicuro di sentirti bene?
-Credo di si, è solo che certe mattine mi chiedo se non abbia sbagliato tutto nella mia vita...

sabato 27 febbraio 2010

Desideri

-Madò che stanchezza!Voglio morireeeee!
-OOOO,ma che sono ste cose?Queste cose non si dicono!!
-Perchè scusa?
-E perchè se le dici poi non si avverano...

Devoti ringraziamenti a quello stronzo di ozioso vagabondo...

domenica 14 febbraio 2010

Napoletan Pride

In una classe di terza elementare a Napoli, precisamente a Mater Dei, la maestra sta facendo un cruciverba ai bambini.
-4 Verticale : Li abbiamo tutti in testa...comincia con la c...
La classe pensa un po', poi all'unisono...
-E' cazzi prufussurè!!!E tenemmo tutte quante e cazzi 'ngape. Pure e zellusi!!!!!!
La maestra non può crederci, prova ad aprire la bocca per replicare, poi si accorge che in effetti, i ragazzi hanno proprio ragione, la risposta è inattaccabile, tremendamente corretta, e si deve arrendere alla loro saggezza. Ha girato decine di scuole di tutto lo stivale ma una cosa così, non l'aveva mai sentita. Mai pensato di imparare qualcosa da bambini di 8 anni.
"Napoli non è la città dove tutto è possibile, è la città dove tutto è probabile, nel senso che, qualunque cosa tu possa immaginare, anche la più assurda, probabilmente sta già accadendo nella città, in questo preciso istante." MLS

domenica 7 febbraio 2010

Sangue e arena

Ho letto da una parte, che per stringere un rapporto saldo coi lettori bisogna cominciare qualsiasi cosa si scriva con la cosa più triste della propria vita. In realtà l'ho letto su un fumetto, in cui un tizio diceva che la persona che l'aveva iniziato alla scrittura(una vecchia nera obesa che aveva scritto centinaia di romanzi rosa pessimi mai pubblicati), gli aveva detto che bisogna cominciare così. Per stringere un legame coi lettori. Il motivo per cui io voglia stringere qualcosa con voi ora non mi è molto chiaro. Forse dipende dal fatto che ho appena accompagnato mio fratello ubriaco a letto, mentre bestemmiava il calendario e vomitava per strada. O forse dipende dal fatto che ho mangiato pizza coi peperoni e non un cazzo da fare in attesa della digestione (prevista per le 5 credo. Ma poi a voi che ve ne fotte del perché voglio stringere un legame con voi?Volete stringere?E stringete!Non volete?Andare al diavolo no?). Comunque la storia più triste del tizio del fumetto era un dramma comico. Un uomo è vestito da donna per fare uno scherzo quando viene a sapere che sua moglie è scappata con l'uomo con cui lo tradiva e lo ha anche derubato. L'uomo cerca conforto negli amici, ma questi, vedendolo vestito da donna, scoppiano a ridere,mentre lui piange disperato e le lacrime bagnano i suoi seni finti. Tragico. Non c'è nulla di più tragico della commedia. Eduardo de Filippo lo sapeva bene e in "Natale in casa Cupiello" metto in mostra una scena tragica ad hoc, quando Eduardo,il figlio e il cognato si vestono e cantano e ballano "Tu scendi dalle stelle" attorno a Pupella Maggio che è disperata, perché la figlia è scappata. Sublime. Niente è più tragico della commedia.
Il mio ricordo è diverso da questo. Non è niente di tragicomico ma una cosa a cui ho assistito a Barcelona. Tre anni fa a Barcelona coi miei amici andammo a vedere la Corrida alla Grande Arena. La Corrida è uno spettacolo terreficante e violento, crudo e senza senso come poche cose al mondo. Buokowski diceva che Hemingway, amava vedere le corride, perché capiva come girava il mondo. Probabilmente era vero. I tori vengono massacrati senza pietà mentre la folla invasata urla e strepita e incita il torero affinchè gli faccia qualche numero. In una normale corrida, si esibiscono 3 toreri a cui toccano 2 tori da scannare ciascuno. Tori che sono stati abbondantemente drogati e storditi e che non arrivano al torero se non dopo aver ricevuto qualche lancia nella schiena da simpatici bastardi su cavalli corazzati. Per il torero è relativamente facile schernire il toro in questo stato e poi dargli il colpo di grazia finale. Ma il sesto toro quel giorno non ne vuole sapere di morire facile. Indemoniato e folle si schianta con vigore contro i cavalli corazzati riuscendo ad abbatterne due. Una inarrestabile furia. Un maestoso re. La folla è come impazzita. Sembra posseduta. Le urla riempiono l'arena ed oltre fino ai monti che circondano la città. Il toro sta sovvertendo il suo destino da sconfitto e vince. Fino a che non arriva il torero. Questo bastardo sa il fatto suo e non ha paura. Entra nell'arena superbo e si piazza a 20 metri dal tono con sguardo da sfida. Il vigoroso animale accetta subito la sfida e carica il torero, che rimane immobile, lo sguardo fisso sul toro, la muleta spiegata. Il toro carica, sembra una locomotiva a tutto vapore, una massa nera potente e indistruttibile. Il torero fermo, senza fare una piega. Quando il toro gli è a 50 cm con un gesto di una semplicità spaventosa fa una piroetta e il toro passa sotto la muleta e va a finire contro i palchi. Altra carica stessa risultato. Si continua così per altri 15 minuti. Copione invariato. Ma nell'ultima carica il toro si ferma. Si blocca nel centro dell'arena a 3 metri dal torero, che rimaneva immobile. Ad un tratto il toro esausto crolla con le zampe anteriori in avanti,stremato dalla fatica immana. Il torero si avvicina. Tre metri,due metri,un metro, il torero è di fronte al toro. Il toro alza la testa e lo guarda. Il torero non batte ciglio e si fa portare la spada. Il pubblico, che cambia presto beniamino, è impazzito e urla e si sbatte e si dimena. "MATALO!!!MATALO!!". Il toro guarda fissa il torero, non sente le urla della folla, non sente più nulla. Davanti a lui un'ombra vaga che riesce poco a distinguere. Poi china la testa offrendo il collo al suo carnefice. Il re è caduto. Il valoroso condottiero si è arreso alla infame sorte. La lotta è finita, nulla si può contro la morte, contro il destino. Il toro ora non sente più nulla,il sangue gli scorre dalla testa e dal naso, ma è sempre piegato in avanti sulle zampe anteriori. Appare di una disperata pietà, ma è come se nessuno in quella fottuta arena se ne accorgesse.Ora c'è silenzio. La sete di sangue degli Dei sta per essere placata. L'arena si ammutolisce. Il torero alza la spada. Questi attimi durano secoli,millenni,ere, siamo tutti in attesa,ma sappiamo tutto cosa succederà.La vita è inutile,lottare è inutile,tutto è inutile, non c'è scampo,tutto è morto,Dio è morto. Il torero abbassa la spada e la inserisce tra le scapole per arrivare in un lampo dritto al cuore. Il toro crolla a terra, la sabbia si impregna di sangue caldo,la folla finalmente esulta, per la vittoria della morte sulla vita, io mi sento trapassare le scapole e poi il freddo del ferro che mi penetra nel cuore.
La cosa più triste che io abbia mai visto.