Visualizzazione post con etichetta Racconti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Racconti. Mostra tutti i post

sabato 14 maggio 2011

Io diventerò uno scrittore famoso (prove tecniche di bestseller)

Ritorno a scrivere dopo mesi di silenzio. Ho smesso di scrivere perché non riuscivo a scrivere come volevo, perché uno dei miei grandi difetti è volere tutto e subito senza sforzo, senza esercizio. Non credo nel talento, le doti innate sono una cazzata bella e buona, detta da quelli che non fanno un cazzo nella vita per giustificare i loro patetici fallimenti, i loro pochi sforzi. Io so che invece esistono solamente tre cose : ambizione, volontà, pigrizia. A me è capitata l'ultima : non riuscivo a suonare il basso come Pastorius e ho mollato il gruppo ; non riuscivo a recitare come Servillo e ho mollato il teatro; non riuscivo a scopare come Rocco Siffredi, ma continuo a provarci (in questo campo ho una certa volontà). Ma ho deciso di cambiare, di migliorare, di non abbandonarmi più all'ozio, all'autocompiacimento. Ho deciso di riprendere a scrivere, perché ho un sogno adesso, un sogno che coltivo fin da quando mi sono alzato ieri mattina a mezzogiorno. Ieri, mentre Salvador, il mio cameriere argentino che mio nonno ebbe in dono da Giovanni Paolo II appena tornato dall'Argentina mi lavava i denti, io ero come colto da un senso di malessere, qualcosa che mi bucava corpo e mente e pensavo e ripensavo e dentro di me qualcosa saliva, qualcosa prepotentemente risaliva 11 metri di budella attorcigliate, attraversava uno stomaco ancora mezzo pieno bi birra dalla sera prima, scalava un ripidissimo esofago e poi via fuori dalla bocca mettendoci solo un attimo per attraversare faringe e laringe, esplodendo in un rutto 4° della scala Richter, che ha scaraventato Salvadore contro lo specchio, mandandolo in mille scheggie. Allora lì ho capito quello che dovevo fare, ciò che sarei diventato. "PACO DA OGGI HAI DAVANTI A TE UNO SCRITTORE. IO DIVENTERÓ UNO SCRITTORE IMPORTANTE E SCRIVERÓ DECINE DI LIBRI CHE VENDERANNO MILIONI DI COPIE. PASSERÓ PER LE STRADE E LA GENTE MI INDICHERÁ E MI FARÁ LE FOTO E FARANNO A GARA PER INVITARMI A CENA E OFFRIRMI CAFFE E LE RAGAZZE SI STRACCERANNO I CAPELLI TRA DI LORO PER UN MIO SGUARDO, UN MIO CENNO, PER AVERE UN MIO VERSO D'AMORE. E MI INVITERANNO NEI MIGLIORI SALOTTI E ALLIETERÓ LE CENE COI MIEI RACCONTI E TUTTI PENDERANNO DALLE MIE LABBRA E FARANNO CENNI DI APPROVAZIONE E MI STIMERANNO. DIVENTERÓ UNO SCRITTORE FAMOSO, SALVADOR. TU SARAI AL MIO FIANCO, FEDELE SERVITORE? SARAI IL MIO SANCHO?"
"Non vedo mia moglie da 37 anni" ha risposto lui. Ho deciso di prendere questa risposta sibillina come un sì e come segno di buon augurio e ho cominciato a scrivere il mio primo libro immortale.


Ho cominciato stamattina a scrivere il mio libro. Mi sono seduto alla scrivania su cui ho sistemato: il mio fedele portatile, un dizionario di Italiano e uno di sinonimo e contrari, una grossa tazza di caffè nero fumante, un sigaro cubano, una penna e fogli bianchi. Ho attaccato alla parete di fronte un grosso poster b/n di Snoopy alla macchina da scrivere, come mio angelo custode, e come sottofondo musicale musica classica, captata alla radio, come faceva Buko. Finiti i preparativi mi sono seduto, ho accostato la sedia alla scrivania, ho schioccato le dita, ho chinato la testa sul computer e ho lasciato che la magia prendesse forma di caratteri Trebouchet neri su sfondo bianco leggermente illuminato del mio Acer Aspire 5740G.
Dopo 5 minuti già guardavo un porno su Internet. Mi ero annoiato. Non avevo idee. Il maledetto blocco dello scrittore mi aveva colpito, prima ancora che potessi stampare dei bigliettini da visita con su scritto "Ibrido di risonanza- Scrittore di successo". La frustrazione per la visione della pagina perennemente bianca mi dava un senso di impotenza. Allora ho cominciato a scrivere delle cose tipo "uahihijgfhijrhgijhsgjhg ghdgshjfdjhkjdfjdiujiutijlkjgjgjgjdljgfdgkjhdkjhgjhgfjghfjhgkjfhgkjhfgkjhjfhughfuhgghkfdh", ed ho riempito in questo modo 24 pagine carattere 14 interlinea 1,5 e mi sono sentito leggermente meglio, ma sapevo che era solo un placebo. Mi servivano urgentemente idee e un progetto. Cosa potevo scrivere? Un romanzo, una serie di racconti? Poesie? Una biografia di qualche personaggio famoso? La mancanza di idee mi stava consumando ad una velocità impressionante, quando finalmente l'illuminazione. Perché concentrarmi sulla trama, sui personaggi, sull'ambientazione, quando ci sono tante altre cose da fare prima della stesura di un bestseller? La cosa che si legge per prima di un libro è la quarta di copertina, ed è in base alla quarta di copertina che spesso si decide di comprare un libro o lasciarlo a prendere polvere lì dov'è. E una quarta di copertina di solito è composta da una biografia dell'autore e una breve sinossi dell'opera. La cosa importante è che sia decisamente accattivante e vendibile, e questo potevo farlo. "La mia vita la conosco, e per quanto riguarda la trama basta mantenersi un po' sul vago" ho affermato glorioso e mi sono rimesso a scrivere e stavolta, finalmente, l'incantesimo si è compiuto.

Romanzo: "Ancora senza titolo"
Prova di quarta di copertina 1: Ibrido di Risonanza nasce non senza un po' di riluttanza nel 1987 a Maddaloni (CE) paese che non sapeva ancora di aver dato i natali a cotanto genio letterario e pertanto Ibrido decide di trasferirsi ad Acerra, paese che aveva già ospitato un illustre personaggio come Oscar Wilde (controllare questa notizia). Fin dall'infanzia mostra il suo carattere pensoso e riflessivo stando intere giornate a dormire intensamente sognando di discutere del senso della vita in qualche bar. Il suo talento per la scrittura vien fuori prestissimo e coincide con la scoperta per l'odio verso qualunque tipo di potere: a 10 anni all'oratorio, rimproverato da una suora per non aver finito tutti i broccoli che aveva per merenda, scrive sul muro della Chiesa con una bomboletta spray "Fanculo i brocoli, volio il gelato strozi". La sua prima opera, che già mostra quella che sarà una delle sue peculiarità da scrittore famoso, la dislessia, ottiene pareri discordanti all'interno della comunità, prevalentemente agreste e filobroccoliana, di Acerra. La storia finisce con la condanna di Ibrido a 13 anni di riformatorio a pulire broccoli e rape. In riformatorio si fa le ossa come scrittore, passando le giornate a scrivere lettere d'amore a ragazze per conto di altri incarcerati, e romanzi porno che vende la domenica in chiesa agli allievi del seminario del paese. Scontata la sua pena, esce di prigione e fa una cosa che non faceva da 13 lunghissimi anni di prigionia : una doccia. Dopodiché compra una macchina da scrivere usata e verga (lo capiranno o è troppo alto come termine?) le più belle pagine che la letteratura italiana ricordi. Adesso è in attesa che compriate il suo libro, altrimenti non si lava per 13 anni e poi si invita a mangiare a casa vostra.
(ora si è fatto tardi e devo giocare ai ricci. ricordarsi di inserire sinossi libro. Ah ricordarsi anche di scriverlo).

domenica 14 febbraio 2010

Napoletan Pride

In una classe di terza elementare a Napoli, precisamente a Mater Dei, la maestra sta facendo un cruciverba ai bambini.
-4 Verticale : Li abbiamo tutti in testa...comincia con la c...
La classe pensa un po', poi all'unisono...
-E' cazzi prufussurè!!!E tenemmo tutte quante e cazzi 'ngape. Pure e zellusi!!!!!!
La maestra non può crederci, prova ad aprire la bocca per replicare, poi si accorge che in effetti, i ragazzi hanno proprio ragione, la risposta è inattaccabile, tremendamente corretta, e si deve arrendere alla loro saggezza. Ha girato decine di scuole di tutto lo stivale ma una cosa così, non l'aveva mai sentita. Mai pensato di imparare qualcosa da bambini di 8 anni.
"Napoli non è la città dove tutto è possibile, è la città dove tutto è probabile, nel senso che, qualunque cosa tu possa immaginare, anche la più assurda, probabilmente sta già accadendo nella città, in questo preciso istante." MLS

domenica 25 ottobre 2009

La più bella del paese

Sofia era senza dubbio la ragazza più bella che ci fosse nel nostro paese. Nessuno Gesù,nessuno le resisteva. Qualunque essere(animale o umano) di sesso maschile non poteva fare a meno di fissarla mentre lei percorreva i 160 metri che separavano casa sua dal negozio di scarpe in cui faceva la commessa e a mio avviso,quel centinaio di metro e rotti era l'unico motivo per cui il nostro paesino era ancora abitato. Sofia Terzi noi ragazzi la chiamavamo Tornado, perché il suo passaggio causava un tale voltarsi di teste in contemporanea che generava un fortissimo mulinello che portava via finestre, motorini, auto, bambini, buste della spesa, lampioni e qualunque cosa capitava al suo passaggio. Sofia era senza dubbio la più incantevole fanciulla che si sia mai vista in tutta la regione. Spesso la chiamavamo anche 'ciaff, dal rumore che si otteneva dal violento incontro tra la mano aperta di mogli e fidanzate con il volto del malcapitato marito fidanzato scoperto in flagrante a fissare le gambe di Sofia. In quelle occasioni volavano come stormi di cornacchie, tutti perfettamente in sincrono. Noi a quel punto correvamo in strada lesti a raccogliere denti da mettere sotto il cuscino per arrotondare le nostre magre entrate da latte. E questo spiega perché Sofia era anche soprannominata la Fatina. In paese si spendevano quindi quotidianamente milioni tra protesi e dentiere (per recidivi). Tutti gli uomini adoravano Sofia, e tutti ne erano gelosissimi e si contendevano un suo sguardo nei sospirati 160 metri anche a costo di fare a botte . Solo un uomo, in tutta la regione,non era affatto geloso. E, incredibile a dirsi,era proprio il fidanzato di Sofia. Giorgio Bedetti. Il dentista.